giovedì 6 dicembre 2007

Silenzio


Marco Ricci, Riunione musicale (1705-1707)


Silenzio

di Roby


Due ore libere a fine mattinata, per una fortunata serie di circostanze, costituiscono un'occasione troppo rara e troppo ghiotta per sprecarla gingillandosi tra caffè, shopping pre-natalizio e sbirciatina alle vetrine del centro.
Specialmente quando si sa che a due passi dall'ufficio, presso la Galleria dell'Accademia che ospita l'accigliato David michelangiolesco, la piccola deliziosa curatissima mostra Meraviglie sonore non aspetta che di essere gustata!
Quindi, eccomi qui, tra i velluti rossi delle teche di vetro e le luci soffuse -per non danneggiare le fragili coloriture delle opere esposte- mentre una musica tenue, quasi impalpabile, avvolge morbidamente il tutto.
La ressa dei turisti, in questo periodo dell'anno, è ancora contenuta (tornate fra dieci giorni e non troverete spazio neppure per respirare!), la giornata è feriale e ci sono anche gruppi di scolaresche condotte in visita da volonterosi insegnanti.
Alle pareti, dipinti di argomento melodico; nelle sale e nelle vetrine, strumenti musicali dal XVI al XVIII secolo, per tutti i gusti e per tutte le orecchie. Uno, in particolare, calàmita la mia attenzione: la spinetta poligonale di Annibale De Rossi -datata MDLXXVII nel bordo subito sopra i tasti- un gioiello assoluto di ebano, avorio, gemme e pietre dure (1928 in totale!) davanti al quale è impossibile non fermarsi rapiti, fantasticando su quale incanto debba essere la sua voce...
"Ecco, ragazzi, venite, guardate qui." Le parole della guida mi distraggono dalle mie elucubrazioni, mentre il gruppo si affolla attento intorno a lei. "Osservate le decorazioni di questo strumento, un pezzo unico: pensate che fino a poco tempo fa la si poteva ancora suonare. Ora invece" (e qui, una piccola pausa raggelante) "dopo l'ultimo restauro, purtroppo, questa spinetta non suona più".
Le mie due ore di libertà sono finite. Le fantasie di bellezza ed armonia -almeno per oggi - anche. Esco in fretta, col cuore stretto, in testa l'eco del silenzio rassegnato di quei tasti stupendi, lucidi, perfetti. E ormai desolatamente muti.


(Info Meraviglie sonore )


Annibale De Rossi, Spinetta poligonale (Milano, 1577)

2 commenti:

Habanera ha detto...

Inutile crudeltà della guida. Non credo che sia permesso al pubblico toccare un oggetto così raro e prezioso; nessuno si sarebbe accorto del silenzio di quel meraviglioso strumento e tu ora potresti ancora sognare.
Sono andata a visitare il sito Meraviglie sonore e l'ho trovato davvero splendido.
Grazie, Roby.

Un bacione
H.

Solimano ha detto...

Un restauro assurdo. Facciano in modo che suoni, 'sti piselli secchi e 'ste mandorle amare.
E facciano suonare la spinetta da qualche grande esecutore.
Quando scrissi il Bel Momento sullo Studiolo di Gubbio, che sta a New York, trovai nel sito del Met i suoni degli strumenti antichi che sono intarsiati nello Studiolo: merito di una donna italiana divenuta direttora lì. Non credo che tornerebbe da noi, meglio essere là, perché si scava e si ama quello che si trova.

saludos y besos
Solimano