martedì 3 febbraio 2009

Danilo Dolci




Danilo Dolci

postato da Giuliano



Danilo Dolci - Il limone lunare, 1970

Sono uguali due rondini
se non sei rondine
due occhi uguali non esistono.
Due alberi uguali non esistono
fiori uguali, due petali -
due canti uguali,
due toni.
Due albe uguali non esistono,
tramonti uguali, due stelle,
ore uguali,
attimi.

Passa talvolta un volto che ti incanta -
tu non esisti più
oltre il rammarico che l'attimo
non potrà più ripetersi:
ma non sai quanto è sogno tuo
e quanto sia vero.


L'alba diventa un'ora
che stenti a riconoscere nel grigio
di ogni altra cosa.
L'alba diventa l'ora
del negro che pulisce il grande mostro
ancora addormentato - rari occhi
gli si aprono confusi, qui e là -
dalle immondizie.
L'alba diventa un'ora inesistente
e maledetta: esiste l'orologio.
L'alba diventa l'ora degli uccelli
superstiti.

...
A costruire con la pietra grezza
o intagliata con la tua mannaia
più passa il tempo e più diventa bello;
ma se l'intonachi per fare presto
e nascondere tutto, in poco è vecchio.
Quanto è più grande l'opera, si allarga
la sua veduta, e l'anima
a chi lavora, e non lavora solo. » :
dice mastro Calò con le sue mani
« che questa è l'opera d'arte. »


E' un lavoro difficile da apprendere
per guadagnare tempo
e richiede coraggio:
smetti le tue faccende, se s'intorbidano
troppo di gente e vattene nei campi
...
e aspetta, umile mente,
e lasciati riflettere dal fondo
le venture di tutti nella tua,
lascia che il vuoto provvisorio si empia
senza la frenesia di trovare
a ogni minuto un risultato pieno.

(Danilo Dolci, dal volume “Il limone lunare”, edito da Laterza nel 1972.)


Su Danilo Dolci (1924-1997), triestino trapiantato in Sicilia, ci sono molte notizie in rete ma riguardano quasi tutte la sua attività politica. E “politica” va inteso in senso alto, Politica con la P maiuscola, quello che mi hanno spiegato quando andavo a scuola: che politica deriva da “polis”, e che fare politica significa occuparsi della città, della comunità, del nostro prossimo e di noi stessi.
Per documentarsi su questa attività, basterà digitare “Danilo Dolci” su qualche motore di ricerca; ma io oggi volevo parlare di Dolci come poeta, perché è come poeta che l’ho conosciuto, rovistando fra vecchi libri, nel 1987, alla Libreria Accademia di Milano: che era proprio in mezzo alla Galleria, a due passi dal Duomo, e vendeva libri a poco prezzo. Oggi quella libreria non c’è più, perché il Comune di Milano ha deciso che bisognava far fruttare quei locali, e una libreria non può permettersi di pagare così tanto per un affitto. Al suo posto c’è un bar che per ironia della sorte porta l’insegna “Caffè Letterario” (è anche così che muoiono le città).


Come nota biografica per Danilo Dolci, rubo ancora alla rete le poche righe che basteranno per questo post:
Sociologo e scrittore, Danilo Dolci, trasferitosi in Sicilia all’inizio degli anni ’50, dedicò la sua vita all'emancipazione dei più poveri tra i siciliani, attirandosi spesso l'ostilità delle autorità. Agì e affermò i principi della non violenza e dell'obiezione di coscienza.

Le immagini a commento riproducono varie opere di Alexander Calder (americano, 1898-1976).

Le immagini di Dolci e il breve testo biografico vengono da
questi siti:
Radio Marconi
Immagini di Storia




8 commenti:

Anonimo ha detto...

E' di questa politica di cui avremmo bisogno, quella "Alta" di Danilo Dolci, che ho amato anch'io e di cui conservo gelosamente alcuni suoi libri. Avremo bisogno di persone come lui.
Grazie Giuliano,
Giulia

Ermione ha detto...

Se non ricordomale, Danilo Diolci ha avuto importanza anche nel campo dell'educazione.Le poesie sono molto belle, davvero. Hai fatto una buona cosa, Giuliano, a ricordarlo.

Elena ha detto...

Faccio tesoro delle parole piene di senso di Danilo Dolci, e in generale di questo post.
Elena

Giuliano ha detto...

Sono contento che vi sia piaciuto Dolci, almeno a voi tre.
Io penso che si parli troppo spesso di poesia, e che si usi spesso la parola a sproposito. L'esempio di Dolci è significativo, non so dire quanto ne fosse cosciente, ma sono evidenti i richiami al nostro Rinascimento (a tratti sembra Petrarca, ed è un bel sentire), ed è fortissimo il legame con la vita vera, come in questo brano su Mastro Calò e sul lavoro manuale.

Un'altra raccolta di poesie di Dolci si chiama "Non sentite l'odore del fumo?" ed è dedicata ai lager nazisti: una scelta che nel 1971 poteva sembrare banale, e anche anche nel 1987 quando io comperai il libro sembrava appartenere al passato. Invece, Primo Levi aveva già capito in pieno cosa stava per succedere e che piega avrebbero preso questi nostri anni.

Anonimo ha detto...

Grazie Giuliano per la segnalzione di questo libro che noon conoscevo. LO cercherò. Giulia

Habanera ha detto...

Di Danilo Dolci conoscevo l'impegno politico, le cose straordinarie che ha fatto in Sicilia, ma non lo conoscevo come poeta.
Giuliano ci ha regalato un'altra perla e gliene sono grata.
H.

Roby ha detto...

Durante il mio fuggevole viaggio a Milano, due settimane fa, sono stata in Galleria e ho visto il Caffè Letterario. Se può consolarti, in via del Corso a Firenze, al posto di una libreria storica, c'è da molti anni una profumeria... E al posto di un'altra, in via Tornabuoni, una nota marca di abbigliamento...

...comunque grazie per Dolci, per avercene regalato un pezzetto.

Affettuosissimi ciao da

Roby

Anonimo ha detto...

Danilo Dolci. Fare presto (e bene) perché si muore http://www.inventareilfuturo.com