mercoledì 5 novembre 2008

Ronsard alla toilette


Raffaello, La Fornarina, 1518-1520


Ronsard alla toilette

di Roby



Quand vous serez bien vieille, au soir à la chandelle,
Assise auprès du feu, dévidant et filant,
Direz chantant mes vers, en vous émerveillant:
«Ronsard me célébrait du temps que j'étais belle»

Pierre de Ronsard, Sonnets pour Hélène, 1578



Firenze, Palazzo Strozzi, sede della mostra Caterina e Maria de' Medici: donne al potere (fino all'8 febbraio 2009).
E' domenica pomeriggio ed ho appena visitato la suggestiva esposizione, tutta incentrata sulla reggenza delle due famose fiorentine, vedove entrambe di re di Francia ed entrambe impegnate nel mantenere il trono per i propri figli bambini. Poichè lo spirito è elevato, ma la carne ha bisogni più bassi da soddisfare, mi reco ai bagni del palazzo, elegantemente ricavati in un piccolo ambiente poco prima dello scalone di uscita. Entro, espleto le necessarie funzioni , poi mi lavo le mani e intanto lancio uno sguardo al muro, alla mia sinistra. Lì è appeso una specie di stendardo verticale, che reca stampati i versi di Ronsard che ho riportato più sopra, e che catturano la mia attenzione, per vari motivi.

Giorgione, Donna anziana, 1508

Il primo, e più banale, è questo: che ci fa la poesia al gabinetto (inteso come servizio igienico)? Ha un senso collocarla proprio qui? In seconda battuta, poi, noto che più sotto si leggono due traduzioni -o almeno così vengono definite- dello stesso componimento, a firma di due giganti della letteratura come Yeats e Montale. Diligentemente, ve le copio di seguito:

When you are old and grey and full of sleep,
And nodding by the fire, take down this book,
And slowly read, and dream of the soft look
Your eyes had once, and of their shadows deep

William Butler Yeats,The Rose, 1893


Quando tu sarai vecchia, tentennante
tra fuoco e veglia prendi questo libro,
leggilo senza fretta e sogna la dolcezza
dei tuoi occhi d'un tempo e le loro ombre

Eugenio Montale, sul Corriere della Sera, 1974


R. van der Weyden, Ritratto di donna, 1455

Ora, pur non essendo una provetta poliglotta, mi salta subito all'occhio che qualcosa non va. Quella di Montale è una traduzione della poesia di Yeats, ma la poesia di Yeats non è la translation dei versi di Ronsard! Caso mai, può essere considerata una loro interpretazione, un riecheggiare di atmosfere e sentimenti, un ispirarsi a temi già trattati molto più addietro. Bellezza e gioventù perdute e rimpiante sono, indubbiamente, motivi senza tempo. Non dico che le femmine della specie umana abbiano provato tali sensazioni fin dall'età della pietra (quando certo c'era ben altro a cui pensare, fra tigri dai denti a sciabola e fine della grande glaciazione): ma già tra Sumeri e Fenici riesco a figurarmi donne della mia età -quindi, all'epoca, decrepite- che scrutano la propria immagine in specchi di bronzo lucido o in bacili colmi d'acqua, stillando lacrime cispose nel ricordo della pelle liscia e delle forme tornite della giovinezza.

H. Memling, Donna anziana, 1468-70

In italiano, se vogliamo essere pignoli, i versi di Ronsard suonerebbero più o meno come li traspone Mario Praz, in modo letterale ma non privo di garbo:

Quando vecchia sarete, la sera, alla candela,
seduta presso il fuoco, dipanando e filando,
ricanterete le mie poesie, meravigliando:
Ronsard mi celebrava al tempo ch'ero bella

E non è finita qui. Torno a casa, mi siedo al computer, digito su Google il testo poetico da bagno e cosa ottengo?
Una cascata di siti, blog, forum, discussioni varie in rete, tutte sullo stesso argomento: Ronsard, Yeats, Montale, e chi più ne ha più ne metta... tanto che, alla fine, mi sento l'unica ignorante in tutto il web a non aver mai sentito o letto prima le alate parole! Angelo Branduardi le ha addirittura messe in musica, nella versione di Yeats tradotta da sua moglie:

Quando tu sarai vecchia e grigia,
col capo tentennante
ed accanto al fuoco starai assonnata,
prenderai questo libro.
E lentamente lo leggerai, ricorderai sognando
dello sguardo che i tuoi occhi ebbero allora,
delle loro profonde ombre.

F. X. Winterhalter, Barbara Rimsky-Korsakova, 1864

Trasposizione che tuttavia non può competere, nel suo genere, con l'interpretazione personalissima del tema offerta da Fabrizio De André in Valzer per un amore:

Quando carica d'anni e di castità
tra i ricordi e le illusioni
del bel tempo che non ritornerà,
troverai le mie canzoni,
nel sentirle ti meraviglierai
che qualcuno abbia lodato
le bellezze che allor più non avrai
e che avesti nel tempo passato

Insieme all'originale francese, è questa la versione che prediligo: l'accenno alla castità è forse un tantino superfluo, ma De Andrè lo ha evidentemente aggiunto - con la consueta maestrìa- per ricavarne la rima giusta, e per dare al tutto un sapore leggermente più piccante.
Resta in sospeso la domanda iniziale: perchè Ronsard alla toilette?
Mi arrovello, mi arrabatto, mi scervello... ma la soluzione, forse, è più semplice e più prosaica di quanto sembri.
E se solo avessi sollevato un lembo dello stendardo appeso l'avrei -molto probabilmente- scoperta: forse un rigonfiamento dell'intonaco, forse una crepa o un bel buco nel muro, risultato di una riparazione recente, grossolanamente stuccato e celato in gran fretta, nel modo più rapido e meno dispendioso possibile, e pur tuttavia elegante. D'altronde, in un luogo come Palazzo Strozzi, noblesse oblige: anche nel cesso.

F. Footner, Florence Nightingale, 1907

6 commenti:

Solimano ha detto...

Roby, più che traduzioni di Ronsard, io le vedo come variazioni diverse su un tema comune e sentito, che fortunatamente è cambiato nel tempo. Oggi, donne e uomini, stiamo assai meglio sotto questo aspetto, basta però accorgersene e provvedere a cosmesi interiori facilmente praticabili, se ci si accorge che esistono, le cosmesi interiori.
La varizione sul tema che prediligo è quella di Montale, sapiente, profonda e musicalissima, di quelle musiche non da primo ascolto in cui Montale è maestro insuperabile. Non a caso di mestiere faceva il critico musicale sul Corriere ed aveva studiato da cantante.

Sui gabinetti e sul loro possibile uso oltre le normali (non basse) funzioni corporali, mi sono fatto una cultura. Ho visto una scansietta installata a portata di mano dello stitico sedente, con la collezione ordinata di Quattroruote, ho visto una paratìa adorna della collezione analogamente ordinata di Selezione del Reader's Digest, e in una casa un po' libertina, un disordinato accumulo di numeri di Playmen, disordinato perché consultato frequentissimamente.
Ma soprattutto, ho avuto un formidabile cliente, come persona, l'azienda un po' meno, ma aveva un bellissimo biglietto da visita e prodotti all'altezza. Specializzazione: bagni di lusso, al limite con rubinetterie in oro massiccio, predilette dagli sceicchi del Golfo Arabico. Divenni amico del direttore amministrativo, che mi raccontò l'ultima impresa: il bagno della Principessa di Monaco, una americana di nome Grace Kelly, e mi mostrò le foto. Solo che col solito passarola lo venne a sapere il capo del mio capo, che mi lodò ironicamente nella riunione di fine anno. I colleghi (ma soprattutto le colleghe) erano curiosi delle foto, ma suvvia, non s'invade il bagno di una signora, seppure americana. Com'era quel bagno? Costosissimo ma fine, celando il costo sotto lo stile, mentre per gli sceicchi succedeva il contrario, palate d'oro in faccia.

saludos y besos
Solimano

Anonimo ha detto...

Che post delizioso!A me piace questa cosa dell'arte e della letteratura nei gabinetti anche se la vedo raramente da noi, in Italia. Qui a Parigi non è raro entrare in un bagno con librerie, fotografie artistiche e riproduzioni di quadri. Mi piace proprio.

Giuliano ha detto...

Ronsard l'ho conosciuto grazie a Ravel, a Fauré, un po' tutti i grandi musicisti francesi. E' un peccato non riuscire a coglierne la musica interna, ma Montale ci è riuscito, ed è quasi incredibile.
E' quello che capita sempre con la traduzione dei versi, in poesia; e io di solito preferisco un'onesta traduzione letterale, come quella di Praz, che aiuta molto a capire.

Molto bella l'idea di coprire una falla nel muro con Ronsard. Mille volte meglio di quelli che mettono uno/una in mutande (alto sei metri) sulle pareti del Duomo per nascondere le impalcature.
Anch'io a casa mia nel mio piccolo l'ho fatto, ma solo con fotocopie e stampe casalinghe.

Roby ha detto...

Solimano bricconcello, resto con la curiosità di sapere ESATTAMENTE com'era il bagno di Grace, mentre di quello degli sceicchi riesco a farmi un'idea da me....

Sabrina, sono lusingata dell'apprezzamento! In verità, nemmeno a me dispiace l'idea dell'arte alla toilette, benchè il primo impatto sia stato un po' spiazzante. Nel mio, di bagno, purtroppo manca lo spazio per i libri: però un quadrettino potrei anche attaccarlo, lassù in alto sopra l'armadietto dei cosmetici...

Giuliano, quelli/e in mutande ce li abbiamo anche noi a Firenze, icchè tu credi? Un paio di loro sono stati parecchio in piazza della Repubblica, e non è detto che non ritornino, al prossimo restauro...

Baciotti!

Roby

Habanera ha detto...

Parlando delle varie traduzioni c'è da dire che il sonetto è molto più lungo. Quelli riportati sono soli i primi quattro versi, ne mancano altri dieci.
I vari traduttori hanno fatto una pecie di riassunto ed ecco spiegata la discordanza.
Infatti non è in quei primi versi che si parla di sonnecchiare "Desja sous le labeur à demy sommeillant," ma nella quartina successiva.
Inoltre, a sonnecchiare, non sarebbe la bella Hélène ma una serva risvegliatasi al suono di quei versi.
Insomma, il Poeta è innamorato di una che non ne vuole sapere di lui e le dice:
Quando sarai vecchia rimpiangerai il mio amore "Vous serez au fouyer une vieille accroupie - Regrettant mon amour et vostre fier desdain."
E conclude "Vivez, si m'en croyez, n'attendez à demain :
Cueillez dés aujourd'huy les roses de la vie."


E' un argomento che in genere funziona, cosa gli avrà risposto Hélène?
H.

P.S. Bellissimo post, Roby, splendide immagini e didascalie impeccabili. Grazie!

Roby ha detto...

Habanera cara, giustissima precisazione!

Non so cos'abbia risposto la bella Hélène: io, davanti a tanta poetica tenacia, mi sarei fatta un po' pregare ma poi...avrei detto "oui"!!!!

E riguardo alle didascalie: è da te e da Solimano che ho imparato a curarle tanto!!!

Smàckete!!!

Roby