giovedì 30 agosto 2007

Blob à la blob


Ciprì e Maresco: Totò che visse due volte


Blob à la blob

di Solimano


Mi sono registrato le tre notti di Fuori Orario dedicate ai quindici anni di Blob, e ci sono volute due videocassette di quelle da otto ore. Blob lo studieranno gli storici, se vorranno veramente capire questi quindici anni. Lo spasso è assai frequente, come è frequente vedere (oggi) che il destino di certi personaggi era già scritto nei loro occhi e nelle loro parole di allora. Non me lo guardo in modo sistematico, salto qua e là:

…il bianco e nero di Ciprì e Maresco, il tormentone intercosciale Sharon Stone - Alba Parietti, il prodigioso Aldo Busi che chiama l'erezione alzabandiera, le donne di Craxi, lo spaurito Maurizio Mannoni, Veltroni un po' a disagio pure lui, non sapeva il suo futuro ed aveva un passato di figurine, Bossi dice che bisogna votare sì ai referenda (testuale), il Noooo! di Prodi due giorni dopo aver perso il governo, gli ispettori ONU legati alle piante a Srebrenica, la tragedia dei parenti che scavano con le mani nelle fosse comuni, Emilio Fede cammina sui suoi giornalisti, Mino Damato cammina sui carboni accesi, e tutti e due se ne vantano, la Moratti dice che mamma RAI non entra in concorrenza col signor Cecchi Gori, il ministro Mancino col cappello di alpino e l'aria astemia, Craxi dà del mariolo a Mario Chiesa, il dibattito in fondo amoroso fra Bassolino e la Mussolini, lo sventurato Occhetto, col senno di poi, ma c'era già portato, lo sguardo algido di Nilde Iotti ad Occhetto piangente quando chiude il PCI, De Michelis non rilascia dichiarazioni e cammina svelto, chissà quanto gli è costato, Borsellino sapeva cosa lo aspettava, Caponnetto affranto e dignitosissimo, Di Pietro, tutti lo volevano scritturare e quando arrivava ci si alzava in piedi ad applaudire, Primo Greganti va in galera serio serio, Citaristi dovrebbe dire quanti avvisi di garanzia ha ricevuto, ma non lo sa e li dice il suo avvocato (sghignazzi di tutto il tribunale, carabinieri compresi), il lecca-lecca dei conduttori TV fine anni '80: Frizzi, Marzullo, Minoli e Lasorella, al confronto Pionati è un coraggioso, Vittorio Sgarbi vuole morto Federico Zeri, Fellini indaga sull'aggettivo felliniano, c'era una volta Berlusconi felice, Di Bella vuole spiegare la somatostatina, ma si impappina fra una molecola e l'altra, Forlani comincia a sentire odore di plof! e di plaf! e passa la mano a Martinazzoli, vendo tutto e mi ritiro, l'educazione sessuale, un signore dai capelli bianchi che maneggia preservativi, Cicciolina si offre a Saddam Hussein, messi come siamo era meglio provarci, Buttiglione dice che vincerà solo chi si allea con lui, Ferrara giovane, grassoccio, con i capelli lunghi che gli vanno negli occhi e l'aria buona anche se grida, Costanzo è il fratello brutto di Ferrara, senza i capelli negli occhi, non grida ma è più cattivo, Gad Lerner santoreggia, come tutti allora, Santoro, Santoro, Santoro veramente bravo e furbissimo, Annunziata dice le parolacce e Vespa si scandalizza, a lui ha telefonato il Papa, Corrado Guzzanti agli inizi è un po' tirato, Paolo Guzzanti prima della conversione, spiritosissimo e coi capelli rossi a raggera, come la rèclame della Presbitero, Cecchi Gori coi capelli a boccoloni e l'aria il padrone sono me, Valeria Marini prima di Cecchi Gori, Vittorio Dotti seduto alla destra di Berlusconi, la Ariosto inseguita fino alla toilette da Ignazio La Russa cattivissimo dopo Fiuggi e prima di Fiorello, Rauti cattolico apostolico romano e missino, Teodoro Buontempo che fa il saluto romano col braccio perfettamente teso, lo saprebbe fare ancora, Maceratini fascistone in aeternum, il tronco è quello, Scalfaro quando gli esce la frase retorica chiude gli occhi, cioè quasi sempre, Montanelli finge di cercare le parole per dirle meglio, Spadolini sorridente, sembra lo zio scapolo di Ferrara e di Costanzo e spera che Benigni non infierisca, Cossiga con le dita nel naso per operazioni di scavo, Woytila giovane riceve Gorbaciov con occhi felici e aria protettiva, non sapeva il dopo, Funari spiega i nostri guai e l'economia col pennarello e le urla, Feltri sardonico, che dice che tutti parlano male del suo giornale però lo leggono, come oggi, solo che lo leggono meno, le monetine del Raphael, gente veramente incazzata ed i poliziotti che faticano a contenerli, Formentini ancora leghista duro e puro, la sciura Augusta non l'ho vista, peccato, tanto simpatica, Martelli credeva di avere un grande futuro, Segni pure lui, il Ciro! Ciro! di Sandra Milo, Andreotti ed Amato tali e quali come oggi, le genealogie delle famiglie Marzullo e De Mita e dei loro fraterni rapporti, otto grossi imprenditori arrestati a mezzogiorno e rilasciati in serata, gli spot elettorali del partito socialdemocratico e di quello repubblicano, roba da Romolo Augustolo, Enrico Berlinguer spiega come si fa a votare PCI, il simbolo in alto a sinistra, Mike Bongiorno dice che Berlusconi non ha mai licenziato nessuno, neppure lui, lo spot di Berlusconi con i tre figli piccoli, D'Alema ancora col vestito dell'Upim o del Gum, pettinato alla mascagna e con l'aria di un gatto sotto l'armadio, Nuccio Fava parla bene di Bruno Vespa, era il primo della classe, Leoluca Orlando Cascio che aveva un grande presente…
19 aprile 2004

Sandra Milo e Giulietta Masina

2 commenti:

Gina Vitali ha detto...

grazie , mi è piaciuto molto qussto post, lo condivido naturalmente citando il tuo blog

Solimano ha detto...

Gina Vitali, scusa il ritardo con cui ti rispondo. Ti ringrazio anche perché questo post, che ho scritto sei anni fa, mi è personalmente molto caro, perché mi sembra (posso sbagliare...) che abbia ancora una sua freschezza. Ma soprattutto perché ho provato molto piacere nello scriverlo, e forse si nota. Quando siscrive provando piacere, si rischia di scrivere bene (ma non è detto...).

grazie e saluti
Solimano