sabato 2 giugno 2007

Poesie di Nazim Hikmet




Poesie di Nazim Hikmet

a cura di Habanera



Prigione di Bursa, Anatolia, 1942

Il più bello dei mari
è quello che non navigammo.
Il più bello dei nostri figli
non è ancora cresciuto.
I più belli dei nostri giorni
non li abbiamo ancora vissuti.
E quello
che vorrei dirti di più bello
non te l'ho ancora detto.


Prigione di Bursa, Anatolia, 1943

Amo in te
l'avventura della nave che va verso il polo
amo in te
l'audacia dei giocatori delle grandi scoperte
amo in te le cose lontane
amo in te l'impossibile
entro nei tuoi occhi come in un bosco
pieno di sole
e sudato affamato infuriato
ho la passione del cacciatore
per mordere nella tua carne.
amo in te l'impossibile
ma non la disperazione.


Prigione di Bursa, Anatolia 1948

In questa notte d'autunno
sono pieno delle tue parole
parole eterne come il tempo
come la materia
parole pesanti come la mano
scintillanti come le stelle.
Dalla tua testa dalla tua carne
dal tuo cuore
mi sono giunte le tue parole
le tue parole cariche di te
le tue parole, madre
le tue parole, amore
le tue parole, amica.
Erano tristi, amare
erano allegre, piene di speranza
erano coraggiose, eroiche
le tue parole
erano uomini.


Berlino, 1961

Ciò che ho scritto di noi è tutta una bugia
è la mia nostalgia
cresciuta sul ramo inaccessibile
è la mia sete
tirata su dal pozzo dei miei sogni
è il disegno
tracciato su un raggio di sole
ciò che ho scritto di noi è tutta verità
è la tua grazia
cesta colma di frutti rovesciata sull'erba
è la tua assenza
quando divento l'ultima luce all'ultimo angolo della via
è la mia gelosia
quando corro di notte fra i treni con gli occhi bendati
è la mia felicità
fiume soleggiato che irrompe sulle dighe
ciò che ho scritto di noi è tutta una bugia
ciò che ho scritto di noi è tutta verità.


Mosca, 1962

Ti sei stancata di portare il mio peso
ti sei stancata delle mie mani
dei miei occhi della mia ombra
le mie parole erano incendi
le mie parole eran pozzi profondi
verrà un giorno un giorno improvvisamente
sentirai dentro di te
le orme dei miei passi
che si allontanano
e quel peso sarà il più grave.

Nazim Hikmet

4 commenti:

Giuliano ha detto...

La prima poesia di Hikmet che riporti è una delle sue poche che conosco, ed è meravigliosa. Adesso vado a vedere se ho qualcosa di suo qui in giro; per intanto grazie per avermi fatto ritrovare Hikmet.

Habanera ha detto...

Giuliano, qui c'è il link del sito dove puoi trovare tutto quello che ti interessa su Hikmet.
http://digilander.libero.it/ccalbatross/poesia/hikmet/hikmet.htm

Buona lettura.
habanera

Giuseppina ha detto...

Ciao. Complimenti per il tuo blog ... Poesie bellissime.
Grazie e buona giornata

Habanera ha detto...

Ciao Giuseppina, che gentile che sei! Sto pensando da tempo di aggiungere altre poesie a questa piccolissima raccolta ma non ho trovato ancora il tempo per farlo.
Sono contenta che Hikmet
piaccia anche a te, io lo adoro!

Un caro saluto
H.