Sono rientrata oggi dalla mia bella Toscana. Le sue dolci colline sono tinte in azzurro, lilla e viola. Nell’aria c’è un profumo intenso; nei piccoli campi sparsi tra vigne e oliveti, fioriscono i giaggioli o “iris”.
Un’antica leggenda ne racconta le origini: una bella madonna fiorentina, di nome Iride, promise il suo amore a un giovane pittore solo se fosse riuscito a dipingere un fiore così bello e benfatto da indurre una farfalla a posarsi sulla tela. Riuscì così bene al punto che il fiore diventò vero e fu chiamato iris.
Un Iris, e non un giglio, come spesso si crede, è il simbolo del gonfalone di Firenze: diventato rosso in campo bianco per volere dei Guelfi, nel 1266, ma all’inizio, quando al potere erano i Ghibellini, bianco in campo rosso.
Singolare coincidenza che ripete l’errore nella denominazione di un fiore tanto conosciuto anche in Francia. Il giglio di Francia, infatti, altro non è che un’iris.
Si racconta che Luigi VII, uscito vittorioso da una battaglia che si era svolta in un campo acquitrinoso pieno di fiori gialli (iris pseudacorus) . La notte dopo il combattimento aveva avuto in sogno l’ispirazione di fare di quel fiore il suo emblema. Quando l’iris comparve sullo stemma del re, i francesi lo chiamarono Fleur-de-Louis, alludendo al re., pronunciando velocemente, il nome si contrae e diventa fleur-de-Iys, cioè fiore di giglio.
Una credenza vuole che sia il profumo dei giaggioli a donare ai vini rossi quel leggero aroma di viola mammola; il segreto sta nei loro rizomi: i contadini toscani usavano mettere un pezzettino a macerare nel mosto.
Dai rizomi macinati se ne ricava una polvere finissima e odorosa, tuttora usata in profumeria: si dice che anche Venere se ne incipriasse il naso e Plinio il vecchio narra che le matrone romane l’apprezzavano per il candore che donava al viso.
Sicuramente la usarono Cleopatra e Lucrezia Borgia: genio del male o incolpevole vittima?
Di lei è certo che era colta, amante delle arti e appassionata di fiori e giardini.
Da La Voce del Giardino
1 commento:
La Toscana è una terra bellissima e che non si dimentica mai
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