giovedì 18 marzo 2010

Solimano

Primo Casalini - Solimano (3 aprile 1939 - 16 marzo 2010)
Il cavaliere sorridente di Frans Hals


Lo faccio adesso, poche ore dopo aver saputo che non ci sei più.

Lo faccio adesso perchè quando si squarcerà il velo di testarda incredulità con cui sto cercando di proteggermi non potrei più farlo, non riuscirei a salutarti, a digitare neppure una parola.

Non potrò più fare niente in questo blog sapendo che non ci sarai tu a leggere. In questo Nonblog di Habanera che ha il mio nome ma soprattutto la tua anima.

Non è una scusa da pelandrona, come scherzosamente mi accusavi di essere, è che proprio non ce la faccio... mi capisci vero?

Ciao, Primo!

Antonella

P.S. Vedi come sto attenta ai tuoi consigli, anche adesso?
Ho sostituito l'immagine con una uguale, ma di qualità migliore, ed ho aggiunto la didascalia. Va bene così, brontolone?
Avevo detto che non avrei più scritto una parola su questo blog ma si vede che ho voglia di continuare a chiacchierare con te.

28 commenti:

Giuliano ha detto...

Nel ritratto di Frans Hals ci si riconosceva, come mi ha spiegato un paio di volte, per le "sopracciglione" che furono un suo piccolo problema da giovane (poi superato felicemente: nei suoi post raccontava di aver poi sposato la ragazza più bella...).
In effetti, non so come fosse Primo a vent'anni ma questo ritratto gli somiglia davvero molto, e c'è molto divertimento nella sua scelta di presentarsi con quest'immagine.
Mi dispiace molto delle incomprensioni che ci sono state, io le avevo interpretate nel senso di problemi da parte sua, ma purtroppo l'unica persona con cui ero in contatto e che poteva darmi qualche informazione (il suo amico "Rigoletto" Orsatti) era già mancato da qualche tempo.
Penso che la malattia e la scomparsa di questo amico (che scriveva con noi su Ulivo Selvatico, ed era persona finissima e cordiale)abbia segnato molto gli ultimi mesi di Solimano.

zena ha detto...

La 'testarda incredulità' accompagna anche me, carissima.
Il pomeriggio di ieri è trascorso nell'abulia, col pensiero fisso e il magone e la sensazione di un discorso lasciato a metà.
Lì a ragionare su come possono essere forti i dolori quando le parole vengono a mancare all'improvviso, e dentro le parole c'è tanta umanità.
Un abbraccio dolcissimo, Haba. Un saluto caro, Giuliano.

Silvia ha detto...

Siamo in due Haba, anzi in tre, anzi siamo tutti con lo stesso incredulo, sordo, bastardo dolore dentro.

Roby ha detto...

Sono qui che navigo alla cieca, lasciando qua e là messaggi in bottiglia, tutti col medesimo testo: "Mi dispiace, non ci posso credere, ciao Primo, mi manchi"...

Roby

Anonimo ha detto...

ma non è possibile!
Sono tanto dispiaciuta.

sandra ha detto...

scusate l'anonimo. sandra

Anonimo ha detto...

Siamo tutti rimasti senza parole. Un peso al petto che non ci lascia respirare. Ci accorgiamo ancora di più, meglio di chi lui fosse, che cosa ha rappresentato per tutti noi. Un modo di stare qui su internet, nuovo, particolare, bellissimo, in cui la cultura e le sue grandi possibilità possono avere un grande spazio.
Al blog lui ci teneva moltissimo, dobbiamo ricordarlo, scriveva a tutti tante volte. Con me l'ha fatto quando scrivevo molto, e quando scrivevo niente. Accettava le nostre crisi anche se ci spronava e ci tallonava e non sempre con i guanti, ma con quella assoluta sincerità che lo caratterizzava: fuori dai denti e che io apprezzavo al di là dell'essere o meno d'accordo. Litigava, ma lasciava le porte aperte.
Abbracci e popkorn (un capolavoro), Stanze all'aria erano sue creature, ma li ha condivisi e tutti gli altri blog in cui interveniva con post (come il tuo habanera) o con i suoi commenti ci raccontano quanto lui amasse e credesse nel web.
Mi ha fatto capire molte cose, mi ha insegnato moltissimo, con pazienza, a volte con tenerezza, perchè sì, sapeva anche essere molto tenero e dolce al di là di quel suo rifiuto dei "gnè gnè.
Ho passato molto tempo a risfogliare Abbracci e popcorn, la passione che passa attraverso questo blog è così vitale!!!

Ognuno deve reagire al proprio dolore come meglio sa o crede, ma so che lui vorrebbe che in qualche modo noi continuassimo.

Un abbraccio forte, cara Haba.

Elena ha detto...

"Che strano poeta che è Keats! Geniale, irritante, autolesionista, innamorato più della morte che della vita.
Eppure, con delle vampe visionarie. Vampe antiche, non è stato lui il primo a stabilire il nesso fra verità e bellezza.
C'è lo splendor veritatis di Tomaso d'Aquino, c'è la luce intellettual piena d'amore di Dante, ci sono i grandi elisabettiani, John Donne, soprattuto. Inamorati della vita più che della morte, questa è la differenza. Giusta di per sè, perché la morte non ha corpo, è solo il fenomeno terminale della vita. Differenza che non va mai dimenticata, se si vuole essere vivi mentre si vive."

Solimano

Habanera ha detto...

Giuliano, non so quanto la perdita del suo amico Rigoletto abbia segnato gli ultimi mesi della vita di Primo.
Ho l'impressione però che lui sapesse di non avere più molto tempo a disposizione.
Ce lo faceva capire in tutti i modi, con quella sua frenesia di vivere che a volte abbiamo sentito quasi con fastidio.
Gli dicevamo: "Lasciaci i nostri tempi!" ma lui continuava ad incalzarci senza tregua, soprattutto su Stanze all'aria.
Voleva post e commenti, commenti e post... e che fossero sempre più numerosi.
Anche se ce n'erano tanti non gli bastavano mai e questo stress continuo non faceva certo bene al suo cuore.
Quel suo cuore testardo e generoso che alla fine si è ribellato lasciandoci tutti soli a piangere la sua assenza.
H.

zena ha detto...

Sai, Haba, anch'io sto leggendo così la sua fretta incalzante, i suoi ritmi stretti stretti.

E mi sta venendo in mente con dolore grande l'impazienza di un'altra persona a me così cara, che ho salutato da poco.
C'è che non si impara mai.

(c'è un pvt per te)

annarita ha detto...

Non so che cosa dire, questa notizia mi coglie all'improvviso, mentre leggevo quale là pigramente, cercando di distrarmi. Non ho parole.
Annarita

Silvia ha detto...

Grazie Elena. Prenderò questo pezzo e lo porterò da me. Chi passa di là è bene che sappia qualcosa di più...
Quante cose ha lasciato, quante cose...

Habanera ha detto...

Credo che Solimano sarebbe soddisfatto leggendo questi commenti.
Niente gne gne ma partecipazione autentica, amicizia, emozione vera.
Bellissimo il ricordo di Elena che ci riporta alcune considerazioni scritte da lui sul senso della vita e della morte.
Parole che oggi rileggiamo con molta più attenzione e consapevolezza.

Grazie a tutti, davvero, anche da parte sua
H.

Roby ha detto...

Grazie a te, Haba.

Leggerti è consolatorio.

Il Nonblog resta uno dei miei indirizzi preferiti, anche da "invisibile".

Mille baciottoni, anche a tutti gli altri di cui sopra

Roby

Luigi Ruggeri ha detto...

L'email di Massimo mi fissa dallo schermo senza abbassare lo sguardo: "ieri ho saputo che Primo è morto". Il cuore batte forte. Nei vuoti, nelle pause, lascia spazio allo stordimento del pianto. Addio Primo, le tue perle preziose riempiono le mie mani, ma sono rozze, e tremano, e tutto mi sfugge. Perdonami Primo.
Monterosso.

Habanera ha detto...

Caro Luigi, non ti conosco di persona ma Primo, quando mi raccontava dei suoi amici di Ulivo Selvatico, parlava sempre di te con grande affetto.
Non posso dirti non piangere perchè lo sto facendo anch'io, proprio in questo momento.

Grazie per questa commovente testimonianza di amicizia.
H.

Anonimo ha detto...

Abbiamo conosciuto prima i nostri nomi, Solimano, Rigoletto, Rowena, schegge di immaginario sfuggite da pudori quasi senili. Solo più tardi abbiamo saputo i nostri nomi veri, i nostri visi, le nostre reciproche ruvidezze.
I motivi del nostro stare insieme sono passati, solo un po' prima che incominciassimo a passare anche noi, come passano tutte le cose del mondo. Restano, da qualche parte imprecisata, i nostri nomi immaginari, che forse erano la parte più reale.
Ciao Solimano. Rowena

Pantera ha detto...

Mi è venuto da piangere mentre lo leggevo :(

Pantera ha detto...

Scusate non volevo fare "pubblica", ma ero stroppo impegnata a non farmi sentire singhiozzare da mia sorella che si sarebbe intromessa. La verità è che credo che a tutti manchi quest' uomo meraviglioso, probabilmente l'unico che leggeva quasi tutti i giorni il mio blog e che non si faceva ingannare dal fatto che io avessi solo 11 anni. Mi manca, come a tutti e questo post mi ha fatto venire tanta voglia di andare sul suo blog e di rileggere 11 volte tutti i suoi post, e per favore se avete poco tempo da passare al computer piuttosto guardate meno il mio blog e guardate, commentate il suo. Come dico nel mio post: secondo me ne sarebbe contento. Complimenti ad Haba e a tutti gli altri.

Roby ha detto...

Pantera cara, accetta un abbraccio da una vecchia ranocchia innamorata, come te, della scrittura. Ma NON piangere, sennò piango anch'io!!!!

Baciottonissimi

Roby

Habanera ha detto...

Questa proprio non me l'aspettavo.
Ieri la mia amatissima Pantera ha trascorso tutta la giornata a casa mia perchè non stava bene e non è andata a scuola.
Parlando di tante cose (noi due ci raccontiamo tutto) le ho detto della scomparsa di Solimano e di quanto ne siamo tutti addolorati.
Ha voluto sapere come era successo, abbiamo parlato un po' dei rapporti di amicizia che si stabiliscono in rete e credevo che la cosa fosse finita lì.
Ora leggo questo bellissimo commento e scopro che ha scritto un post sul suo blog in cui ci sprona a continuare a frequentare Stanze all'aria e Abbracci e pop corn.
Lo fa con queste parole:

Io continuerò ad andare sui suoi blog come sempre, per dargli soddisfazione. Magari in cielo ha un computer di nuvole ed è felice se il suo blog viene visitato. Quindi invito tutti ad andare sul suo blog quando potete e a magari fare qualche commento simpatico.

L'idea di Solimano, grande e grosso, alle prese con un computer di nuvole è di una tenerezza...
Ce lo fa sentire anche meno lontano e ci indica la strada da seguire.

Grazie, Pantera
H.

zena ha detto...

(c'è un piccolo pvt in giacenza)

un saluto haba e una carezza a Pantera.

Anonimo ha detto...

Leggo ora della morte di Solimano.

Chino il capo ... abbraccio gli amici della casa accanto.

Alexandra Zambà(AlfaZita)

Habanera ha detto...

Cara AlfaZita, il tuo abbraccio mi è particolarmente caro, come mi sono cari gli amici della casa accanto.
Un saluto affettuoso e grazie
H.

Pantera ha detto...

Cara Haba, in realtà non era proprio tutto finito lí. Cmq grazie a tutte e due e complimenti per la copia perfetta di un pezzo del post! Roby tranquilla che il pianto è stato breve, é bastato pensare al computer di nuvole che mi sono consolata! Un bacio.

Massimo Marnetto ha detto...

Ricorderò la tua voce, Solimano.
I volti me li scordo, le voci rimangono nel mio pantheon privato.

Ecco, Solimano, questa è la tua voce.. salda e sbrigativa...l'accento di Monza che gesticola con le vocali... spazientita dal fatto che tardiamo a darti ragione...

La sento bene.
Ciao Primo.

Massimo

NATAKARLA ha detto...

Ho letto solo ora, che passavo per fare a tutti voi gli auguri di Pasqua.
Una penna di cui mi ero innamorata (posso dirlo?) un modo di scrivere vero, terreno, certo e inappuntabile.
Colto e nobile, come il ritratto con cui si mostrava.
Dove si mandano le lettere per ringraziare delle persone che casualmente si incontrano e che ci segnano?
Haba, possiamo guardarci e piangere assieme?
Una preghiera: non togliere nessuna parola di Solimano, così che si possa avere ancora l'illusione che lui possa leggere il nostro ultimo commento, e rispondere.
Carla Natali

Habanera ha detto...

Carla, non toglierò neppure una parola scritta da Solimano, puoi esserne sicura.
Nessuno di noi sa cosa c'è dall'altra parte, quella dove lui si trova adesso, ma mi piace pensare che in qualche modo possa leggerci ancora. E che continui a ridersela sotto i baffi, quando è soddisfatto e si diverte, o a brontolare minaccioso se qualcosa non va esattamente come vorrebbe lui.
Ti immagini cosa succederebbe se togliessi anche una sola parola scritta da lui in questo blog che, a ragione, ha sempre considerato anche casa sua?
Come minimo mi ridurrebbe in cenere, altro che l'eruzione del Vesuvio...
Ma sono io che non lo farei, mai, e non per la paura di essere incenerita.
H.