lunedì 29 marzo 2010

Mandala ed Outlook

Solimano


Oggi ho dato una parziale organizzazione a tutte le e-mail del mio Outlook. Molto parziale, perché sono circa 5000 le e-mail presenti, e ci vorrà qualche ora per vedere terra, anche se otto su dieci finiranno nella posta eliminata, e questo semplifica il lavoro.
Si tratta infatti delle e-mail utilitarie: una volta che hanno adempiuto il compito, è inutile conservarle.
Ma ci sono le e-mail che sono al tempo stesso di contenuto e di relazione, e queste invece intendo conservarle, organizzandole in cartelle personali.
Provo una sensazione strana: in rete è molto agevole stabilire dei rapporti, ed al tempo stesso è facile che questi rapporti finiscano.
Senza che nessuno abbia deciso che quel rapporto finisca, no, solo perché le priorità cambiano continuamente e la rete distrae più della vita reale.
Ma c'è un'altra sensazione, meno gradevole: lo spreco.
Per la mancanza di un atteggiamento attentamente selettivo, si presume di parlare a tanti, finendo non solo a parlare a pochi, ma a fermarsi troppo in superficie anche con le persone con cui c'è uno scambio di e-mail frequente.
Credo che sia importante autolimitarsi, non pretendere di arrivare dovunque, magari per compensare le frustrazioni della vita reale.

Ma non sempre è così: ci sono anche situazioni, per fortuna, in cui ci si dedica a vicenda del tempo e dell'attenzione. Allora, si stabilisce una sinergia fra vita reale e vita virtuale, soprattutto se si raccontano le proprie esperienze.
I concetti, le idee, hanno tanti libri a disposizione per mostrarsi, le esperienze no: la freschezza del vissuto irrompe allora in mezzo alle tante e-mail di comodo, e si può metterla in relazione con la propria quotidianità che ha bisogno anche di essere smentita, messa in crisi da chi non ne fa parte nella vita reale. Perché tutti tendiamo a strutturarci senza sorprese, mentre di essere sorpresi abbiamo necessità. L'adattamento ad una situazione inaspettata ci consente di essere in parte nuovi a noi stessi.

Questa situazione di impermanenza mi ricorda i mandala di sabbia, composti da migliaia e migliaia di granelli di vari colori in forme di simmetria complicata e perfetta, ma senza ricamarci sopra col bigottume da cui persino certi buddisti vengono attratti.
Due modalità in particolare sono notevoli.
La prima, quando il mandala appena finito, nel momento in cui è perfetto, viene distrutto in pochi minuti, ed i granelli, a quel punto mischiati fra loro, vengono distribuiti ai presenti.
La seconda, quella dei mandala pian piano costruiti in riva al mare.
C'è quel certo giorno in cui ad una ora precisa il mandala è finito, e dopo pochi minuti arriva l'alta marea, che fa scomparire il mandala con la sua prima piccola onda. E che si fa, dopo?
Sorridendo, si fa un altro mandala.

(2 ottobre 2003)


P.S. E' un vecchio post di Solimano pubblicato anni fa su Stile libero.
A me piace questo modo di essere, paziente e volitivo: non arrendersi mai.
Saper ricominciare, sorridendo, a costruire cose nuove con lo stesso entusiasmo e la stessa gioia di vivere.

(Habanera)

8 commenti:

Roby ha detto...

Bellissimo. Non me lo ricordavo. Lo segnalo subito al mi' marito, appassionato di Tibet fin dall'infanzia.

Grazie anche delle immagini splendide (come sempre, del resto!)

CIAO, Haba... a presto...

Roby

Anonimo ha detto...

@ Solimano

Morire giovani fa restare giovani.

Fulmini

Barbara Cerquetti ha detto...

Ciao Haba,
buona Pasqua.
Barbara

Emilia ha detto...

Molto bello questo post. C'è tutto lui.

Un abbraccio pieno di affetto, Habanera. Buona Pasqua

Giulia

Silvia ha detto...

Grazissime. Mi è piaciuto tanto, lo ricorderò con affetto e...
beh, così!


Haba ti abbraccio, grazie per tutto, perchè ci sei.
Buona Pasqua

Silvia ha detto...

Sono passate solo poco più di due settimane e a me pare un'eternità.

zena ha detto...

"Sorridendo, si fa un altro mandala".
E' un messaggio così limpido e lungimirante.
Forse questo è il modo di reagire: ritrovare il sorriso NEL ricominciare.

Teniamole ben strette queste parole.
Un abbraccio, Haba.
D'affetto.
zena

Habanera ha detto...

E' ancora tutto troppo doloroso per me ma silenziosamente continuo a cercarvi, a stare insieme a voi.
Vi ringrazio di esserci sempre, come sempre...

Buona Pasqua a tutti e un abbraccio
fortissimo da
Haba

PS. Zena, non a caso ho scelto proprio questo post di Primo.
Mi darà il coraggio di ricominciare sorridendo, come avrebbe voluto lui.