giovedì 14 maggio 2009

La signora Antonia




La signora Antonia
(Livre mon ami -17)

di Solimano



3 ottobre 2006
Sono già arrivato a pagina 295, praticamente alla metà. Solo sei giorni fa il libro era sulla mia scrivania -c'era già da tre giorni- praticamente mai aperto. Da quando avevo deciso di leggerlo lo chiamavo il malloppone perché le pagine sono più di 600. Guardavo la sua mole consistente con molto sospetto e poca curiosità. Poi ho cominciato a leggere, dicendo a me stesso: "Non hai finito Joyce, non hai finito Musil, potrai ben non finire la Byatt!" Si tratta infatti di "Possessione" di Antonia S. Byatt, scrittrice inglese che oggi ha circa settant'anni. Il libro l'ha pubblicato nel 1990, ed ha avuto un grande successo mondiale, forse in Italia meno che in altri paesi. Ed ora son qua, che lotto per non leggerlo velocemente, per riuscire a non superare le cinquanta pagine al giorno, per non andare a visitare i siti che ne parlano - in Internet ce ne sono tanti. Ogni cosa a suo tempo. La storia è semplice e geniale: due giovani ricercatori di oggi -un uomo e una donna, Roland e Maud- che man mano scoprono i documenti, le lettere soprattutto, attestanti una relazione fra un poeta ed una poetessa dell'epoca vittoriana. E che... beh ditevelo da soli leggendo il libro. Due giorni fa ero di fronte al capitolo che conteneva le lettere vittoriane. Sai la noia - pensavo. Eppure la signora Antonia è così brava che alla fine di quelle sessanta pagine di lettere ragionavo, di più, sentivo come Christabel e Randolph, i due vittoriani, che quando si scrivono delle lettere in cui non sono d'accordo, hanno questa clausola finale: "Ai Vostri ordini in alcune cose". A quel punto non si sa se scoppiare a ridere o dar corso alla commozione. Arte mirabile: una ironia che tanto più è acuminata quanto più è coinvolta, coinvolta di sentimento. Dura da spiegare, occorre leggere.

6 ottobre 2006
Sono a pagina 457, contento di esserci. Oggi nelle librerie del Michigan e dell'Oregon entrano donne soprattutto ma anche uomini che cercano le opere di Randolph Henry Ash e di Christabel LaMotte, poeti dell'epoca vittoriana. Non sono mai esistiti. La signora Antonia se li è inventati, biografia, opere e lettere. Tutto. E "Possessione" ne è penetrato, stavo per dire impestato. Interi capitoli sono poemi di Randolph e Christabel, ogni capitolo inizia con una citazione dell'uno o dell'altra. Entrano di persona nel romanzo, anzi nel romance, ad un certo punto. Nella loro fuga d'amore, in treno naturalmente. Nella loro prima notte, con Christabel alle prese con le sue crinoline e con Randolph alle prese con i gridolini di Christabel, gridolini sì ma selvaggi. Poi la signora Antonia ci fa risalire, ripiombare forse, ai nostri giorni, con le Forze del Mercato che si contendono le lettere dei due poeti, a colpi di libretto d'assegni americani da una parte e di difesa della cultura inglese dall'altra. E Maud e Roland, i due ricercatori di oggi, quelli che hanno veramente scoperto le lettere, dove saranno in questo momento? La signora Antonia non ce lo dice, vuol farci soffrire. Prevedo che siano da qualche parte, fra lo Yorkshire e la Bretagna, a caccia del loro destino, anzi Destino. Staremo a vedere.

9 ottobre 2006
Finito. A pagina 608 si conclude la lunga storia di Randolph e Chistabel, poeti di ieri e di Roland e Maud, ricercatori di oggi. Si scopre che ... No, non lo dico, sarebbe scorretto! Affastello alcuni dei motivi dell'ultima parte: quindici gatti affamati e poi nutriti (a sardine), una Mercedes distrutta da un albero che cade durante l'uragano, la pansessica Leonora Stern si svela perdonante e simpatica, offerte di lavoro giungono da Amsterdam, Barcellona e Honk Kong, si decide chi, fra l'erede del mittente e quello del destinatario, gode dei diritti d'autore, sorgono nuovi amori, il ricercatore si scopre poeta e una bimba scorda di raccontare qualcosa alla zia (sarà poi la zia?). Ho detto troppo. E la signora Antonia, autrice di tanta ragna di lettere, diari, poemi, viaggi d'amore e non, liriche, biografie critiche ed autocritiche, panorami di cieli di terre di mari, di vesti d'oggi e di ieri, di gioielli singolari, si gode chissà dove sterline dollari euro e la numerosità delle altre valute meritatamente guadagnate. L'autrice, accademica di vaglia e presente spesso in TV, smise ogni attività del genere per scrivere "Possessione". Ho trovato le due foto in Google; quella che inserisco in apertura è più recente, compaiono i segni dell'età che avanza ma gli occhi da belli son fatti bellissimi e acuti, con la sotteranea malizia di chi ce l'ha contata in tutti modi per 608 pagine. Possessione dei lettori, direi.

Ma con le immagini non ho finito...

Antonia Byatt è la prima a sinistra. La fotografia è stata scattata durante un convegno alla Women's Library, di cui la Byatt era la direttrice. Il convegno si è tenuto per festeggiare i 75 anni del voto alle donne.


20 giugno 2007: Antonia Byatt viene nominata Honorary Doctor of Letters dalla University of Oxford. In una delle due foto si riconosce Jimmy Carter.


Dal romanzo della Byatt è stato tratto il film Possession (2002) di Neil LaBute.
Nella prima immagine Maud (Gwyneth Paltrow) e Roland ( Aaron Eckhart) viaggiano in auto. Sono la coppia moderna.
Nella seconda immagine Christabel (Jennifer Ehle) e Randolph (Jeremy Northam) viaggiano in treno. Sono la coppia vittoriana.

9 commenti:

giulia ha detto...

Ho letto questo libro e mi ha appassionato. All'inizio forse fatichi un po' ad entrarci, ma poi ci stai dentro molto volentieri e non vorresti più andartene.
E' una scrittrice intelligente e colta.
Ho visto anche il film che, anche se non può raggiungere la profondità del libro, è abbastanza godibile.

Ho comprato anche gli altri che conto di leggere quando ho un po' di calma, perchè non si può leggere questa scrittrice interrompendolo continuamente.

Ricordo che me l'aveva consigliato il mio libraio, un libraio come ancora ce ne sono pochi, appassionato del suo lavoro. Un suo consiglio è quasi sempre una garanzia.

Grazie e saluti cari

Amfortas ha detto...

Un libro molto bello. Mi ricordo anche che proprio mentre lo stavo leggendo comprai da un rigattaio una traduzione del Siegfried (mi pare)con testo originale a fronte.
Il tutto fu particolarmente emozionante, perché il testo era pieno di annotazioni di un anonimo studente di canto, e quindi m'immedesimai ancora di più nel libro della Byatt.

zena ha detto...

Che strani giri sanno fare le cose.
Ho iniziato proprio stamattina Zucchero ghiaccio vetro filato, di Antonia Byatt, appunto, scrittrice poderosa e sottile, che amo molto.
Sono racconti, stavolta, pubblicati da Einaudi nel 2000.
"Zucchero è una storia vera sulla morte di mio padre, e molto probabilmente resterà l'unico mio scritto autobiografico in prima persona", scrive la Byatt sul retro di copertina.

L'ho acquistato proprio per questa dicitura...

Un saluto
zena

annarita ha detto...

Solimano, che tuffo al cuore questo post di lettura in presa diretta! Ho amato tantissimo questo romanzo e occupa le prime posizioni nella mia personale hit parade dei libri che vorrei rileggere. Anche il film mi è piaciuto, un doppio godimento. La scrittura di Antonia Byatt è invidiabile. Salutissimi, Annarita

sabrinamanca ha detto...

Primo:mi ha emozionato soprattutto la passione, il coinvolgimento, l'innamoramento che trasmetti e che a volte si prova per un libro. Mi é sembrato di riconoscermi, quando mi faccio trascinare...il libro non l'ho letto, c'è un tempo per tutto ma almeno ora so che esiste e che tu lo hai amato, è già tantissimo!
sabrinamanca

Habanera ha detto...

Già mi aveva convinto Solimano, trascinandomi con la sua passione verso la Possessione della Byatt.
Ora si aggiungono i commenti entusiastici di Giulia, Paolo, Zena, Annarita, che il libro lo hanno letto.
Che facciamo, Sabrina? Ci decidiamo a leggerlo anche noi? Mi sembra di capire che faremmo un gran regalo a noi stesse.

Grazie, Solimano, ed un abbraccio affettuoso a tutti.
H.

Solimano ha detto...

Giulia, vanno tenuti cari, i buoni consiglieri di libri (librai e non librai). Specie quelli che leggono per vero amore per la lettura, e si riconoscono dopo tre parole. Anche se, poi, il libro va indossato secondo la propria personalità, e non c'è nulla di strano nell'avere opinioni diverse, tanto non c'è l'Ufficio che stabilisce le ragioni e i torti, fortunatamente.
Aggiungo che per me è stato come per te: per alcune decine di pagine fai fatica ad entrarci, poi ti prende... e le rileggi ancora dopo, e ti piacciono.
Amfortas, bella cosa che hai detto. A me capita di frequente proprio in questo periodo, perché nella magnifica Biblioteca di Lissone, oltre a saccheggiare DVD saccheggio libri, e ci trovo delle scritte, cosa che non si dovrebbe fare, ma che è bello leggere. Riconosco ad occhio il sesso di chi ha scritto: una delle poche cose che distingue ormai i due sessi è la calligrafia...
Zena, Antonia è poderosa perché è una scrittora, come già ti ho detto, non una scrittrice.
Anche muratora, hai ragione... eh... eh... Ha un senso della struttura incredibile e lo esercita in un libro che in altre mani sembrerebbe un continuo divagare. Tessitrice di fili di seta e di fili d'acciaio.
Annarita, i tre brani e le tre date non me li sono inventati, li ho scritto proprio durante la lettura. Ho solo aggiustato qualche virgola e qualche aggettivo, quasi niente. Ho pensato di replicare, perché sarebbe una ottima idea, quella di fare così. Ma funziona esclusivamente se il coinvolgimento è emotivamente grande, altrimenti uscirebbe un bigino. Ma se mi capita, ci riproverò. Mi sono molto divertito a scriverli e forse si nota: quando mi diverto a scrivere penso solo a quella cosa, lo scrivere, senza nessun retropensiero di esser letto o che. Deve essere dura la vita di chi scrive continuamente col pensiero di essere letto.
Sabrina, da anni lotto per leggere più adagio (è meglio), ma che gran cosa è divorare un libro, anzi, farsene divorare. Mi è successo fin da ragazzo, con I miserabili, con Delitto e castigo, con La cugina Betta, con Pickwick e Copperfield, con Vanity Fair, L'isola del tesoro, Huckleberry Finn... Sembra incredibile, ma mi è successo anche con La montagna incantata e L'Orlando Furioso. E Maupassant e Cechov. Vien voglia di smettere con la rete e di rileggere a tempo pieno.
Habanera, la signora Antonia ti piacerà, ha una di quelle personalità che tu apprezzi: colta e furba, ironica e appassionata e non spaccia mai moneta falsa. Impegnativa, ma merita l'impegno. Una vita reale piena di accadimenti anche drammatici, non è certo una che scrive per non saper che fare. Insomma: le piace piacere, ma non è compiacente.

grazie e saludos
Solimano

Habanera ha detto...

L'ho comprato. Presa da subitanea passione sono entrata al Libraccio e l'ho richiesto. Dopo aver consultato il pc, l'occhialuto e simpatico libraio fa, con aria poco convinta: ne abbiamo solo una copia usata. Va benissimo! gli rispondo, e contenta me lo porto a casa (il libro, non il libraio).
Conto di iniziarlo stasera, poi vi farò sapere.
H.

Solimano ha detto...

Mi permetto un consiglio, Habanera. Leggi anche le parti vittoriane, cioè gli scritti di Christabel e di Randolph (che poi è sempre lei che scrive, la signora Antonia). Perché la tentazione, fino ad un certo punto del libro, poi no, è di seguire solo la coppia moderna: Maud e Roland. Questa fu una mia difficoltà, l'altra fu quella di ingranare all'inizio, perché la cattura è graduale, la signora Antonia pratica la pesca d'altura per catturarci meglio. Che scrittora!

saludos y besos
Solimano