sabato 11 aprile 2009

Pastori d'Abruzzo



Pastori d'Abruzzo

Gabriele D'Annunzio


Settembre, andiamo. È tempo di migrare.
Ora in terra d’Abruzzi i miei pastori
lascian gli stazzi e vanno verso il mare:
scendono all’Adriatico selvaggio
che verde è come i pascoli dei monti.

Han bevuto profondamente ai fonti
alpestri, che sapor d’acqua natìa
rimanga ne’ cuori esuli a conforto,
che lungo illuda la lor sete in via.
Rinnovato hanno verga d’avellano.

E vanno pel tratturo antico al piano,
quasi per un erbal fiume silente,
su le vestigia degli antichi padri.
O voce di colui che primamente
conosce il tremolar della marina!

Ora lungh’esso il litoral cammina
la greggia. Senza mutamento è l’aria.
Il sole imbionda sì la viva lana
che quasi dalla sabbia non divaria.
Isciacquìo, calpestìo, dolci romori.

Ah perché non son io co’ miei pastori?


L'Aquila, 6 aprile 2009

8 commenti:

Roby ha detto...

Ho visto in tv un pastore abruzzese, prima disperato e poi tutto contento perchè i vigili del fuoco gli avevano salvato parte del gregge...

Le pecore, zoppicanti e incerte, brucavano voraci l'erba -la prima dopo giorni- insieme agli agnellini belanti...

Ciao

R.

Silvia ha detto...

L'ho visto anch'io:)Mi ha fatto tenerezza.
Come mi ha mosso sentimenti contrastanti sentire il pastore disperato che guardava tutti gli agnelli e le pecore vive e belandi dire: purtroppo non ho potuto macellarle...

La poesia, magnifica, suona melanconica in questo giorno.

L'ho letta tre volte però.

Perchè, mi renderà la giornata migliore.

Ciao amica mia:)

Habanera ha detto...

Roby, Silvia, ho taciuto in tutti questi giorni perchè questa tragedia, prevedibile e annunciata, mi ha tolto la capacità e la voglia di parlare. C'è troppo rumore di fondo, troppa televisione, troppe parole inutili e retoriche per aggiungerci anche le mie.
Questo post vuole essere solo un abbraccio silenzioso e commosso agli abruzzesi per tutto quello che hanno perduto, tutto quello che stanno soffrendo.
Mi affido a questi versi, all'amore fortissimo per la propria terra e le proprie radici che esprimono, per dire quello che con parole mie non sarei mai capace di dire.

Vi abbraccio e vi ringrazio
H.

giulia ha detto...

Cara Habanera,
come sempre dimostri la tua grande sensibilità. Davvero siamo senza parole.
Un abbraccio e grazie
Giulia

zena ha detto...

Anch'io dalla parte del silenzio, cara Haba: tu però sai arrivare al cuore delle cose e delle persone per strade che accomunano e chiamano. Per questo, anche sottovoce, ci si sente vicini.
Un abbraccio.
z.

Habanera ha detto...

Vicine lo siamo davvero ed io questa vicinanza con voi la conosco da tempo, la sento anche quando stiamo in silenzio.

Grazie Giulia, grazie Zena.

Un abbraccio carissimo
H.

marzia ha detto...

foto sia piemontese... e tu non abbia chiesto il permesso per utilizzare l'immagine e/o non ne citi la fonte!!
costa poco essere corretti, no? ;-)

Habanera ha detto...

Marzia, neppure sapevo del tuo sito e che ci volesse un permesso per riportare le immagini. La foto l'ho trovata su Google e l'ho presa perchè mi sembrava aderente al testo.
Vai a sapere che il tuo era invece un pastore piemontese. ;-)
Comunque ho sostituito l'immagine e chiedo scusa per l'involontaria scorrettezza.
H.