venerdì 17 ottobre 2008

Riflessioni di un blogger

Habanera

Tadeusz Kantor: la figure emballée, 1972


Blogger anomalo, blogger che non scrive (quasi mai) sul suo blog.
Ma perchè Habanera non scrive? Possibile che non legga mai un libro, non veda mai un film, non abbia dei momenti di vita personale da raccontare? Decisamente sembra poco credibile.
Eppure lo fanno in tanti... la blogosfera è piena di raccontatori di ogni genere.
Volendo lo potrebbe fare -con più o meno successo- anche lei.

Ma allora perché H. non scrive? E, se non scrive, perché ha voluto creare un blog?

Chi mi conosce dall'inizio del blog lo sa, ma sapere il perché non è, al momento, di vitale importanza.

Mi piace aggirarmi nella blogosfera non da blogger ma da osservatrice, fermandomi solo dove il richiamo è più forte, lasciando pochissimi commenti, evitando le trappole insidiose delle tante personalità disturbate che infestano la rete.

Mi capita a volte di incontrare cultura vera, cioè curiosità, intelligenza, disponibilità, duttilità, umiltà, gentilezza; ma capita anche di scontrarsi con la rozza aggressività di chi vuole prevalere ad ogni costo sugli altri, convinto di essere al di sopra di tutto e di tutti.

Che fare in questi casi? Ignorarlo.
Non c'è altra strada per evitare di abbassarsi al suo infimo, meschino e tristissimo livello.

Io sono ben lieta di coltivare la mia Aurea mediocritas che non significa mediocrità, come qualcuno erroneamente crede, ma "stare in una posizione intermedia" tra l'ottimo e il pessimo, tra il massimo e il minimo, ed esaltare il rifiuto di ogni eccesso, invitando a rispettare il "giusto mezzo".

Non credo sia così difficile, basta allargare la mente ed accorgersi, qualche volta, anche delle ragioni degli altri...

19 commenti:

Anonimo ha detto...

In nome e per conto dell'aurea mediocritas che mi è tanto cara – e che non mi impedisce certo di prendere, mantenere, difendere e talora rimettere in discussione le mie posizioni – sottoscrivo. Da blogger (blogger?) della prima ora [anno di grazia 2003] posso dire che adesso mi sono stancata dei personaggi. Sono le persone a interessarmi.

Un saluto affettuoso.

Anonimo ha detto...

Anch'io mi aggiro quando posso tra i blog, e davvero c'è di tutto. Anch'io credo nell' "Aurea mediocritas" nel senso in cui ne parli tu e trovo che il tuo blog è davvero un luogo di incontro bellissimo. Lo leggo sempre con molto interesse, tute le volte che posso. Grazie davvero, Giulia

Giuliano ha detto...

Cara Habanera, nel fare le cose per il piacere di farle c'è sempre una certa ingenuità di fondo che il più delle volte non viene capita.(anche "ingenuità" è nel suo significato vero una bella parola, con una sua storia)
E' un po' come coltivare un giardino: trovi sempre qualcuno che ti chiede "ma a che cosa serve".
Io purtroppo sono stato arruolato fra quelli che scrivono, ma se c'è qualcuno che legge e sceglie e che lo fa bene, è bello per tutti.
Di fare il lavoro che fai tu, non avrei la pazienza. Scrivere è molto più facile.

Anonimo ha detto...

Leggere e scrivere hanno tempi diversi. Navigare nella Rete può essere faticoso, talvolta inconcludente, ma spesso si (ri)trovano " amici " che non deludono.

Roby ha detto...

Habanera carissima, non ti ripeterò per l'ennesima volta quanto mi ritenga fortunata ad averti conosciuto in rete, nè quanto mi diverta collaborare con te in qualità di scribacchina, e neppure quanto mi piaccia incontrare qui "a casa tua" gli altri passanti come Giulia, Stefania, Patrizia, Giuliano e tutti gli/le altri/e.
No, non lo farò.
Mi limiterò a dirti che in me troverai sempre una strenua sostenitrice dell' "aurea mediocritas", troppo sbrigativamente italianizzata come "mediocrità" dagli snobetti di cui già abbiamo parlato altrove.

Continua così, e continua a lungo, mi raccomando: che farei senza di te e senza il Nonblog, che è ormai la mia "droga virtuale"?

Con immutato affetto e tanti BACIOTTONI

Roby

Anonimo ha detto...

Cara Habanera, credo siano tanti i modi di stare in rete.
Io amo la tua misura.
Che diventi scrittura, scelta di una immagine, percorso di letture suggerite, è comunque evidente e necessaria.
Un abbraccio riconoscente.
zena

mazapegul ha detto...

Carissima Haba,
come già ti dicevo mezzo scherzosamente in un recente mail (e anche tempo fa in un commento), ti considero la mia editrice, nonchè l'editrice della rivista a cui sono più fedele come lettore. Fai un lavoro certamente più prezioso di quello che faccio io scrivendo di getto un pezzo quando ne ho tempo e inclinazione (mentre l'editore è tale anche quando magari vorrebbe fare un'altra cosa). Credo che la tua costanza sia stata premiata dalla qualità del blog (ora c'è anche una bellissima scelta musicale!).
Quando scrivi è un piacere leggerti, ma anche quando non scrivi la tua presenza si sente, eccome.
Credo che, come nell'editoria di carta, si sente più l'assenza di un manipolo di editori tosti, più che di scrittori. Questo bel non-blog è un esperimento notevole, che mostra come un'editrice tosta, quantomeno, c'è.
Avrei altro da dire, ma qui mi fermo.
Un abbraccio,
Nicola-Mazapegul

Anonimo ha detto...

Ritengo questo luogo uno dei più belli che ho letto nella mia frequentazione blogghiera. Intanto gli scrittori che partecipano sono persone squisite e colte e la varietà io l'apprezzo molto. La grafica è molto bella, le immagini di ottimo gusto. Poi c'è la stanza della musica:) una delizia che mi ha fatto innamorare perchè in fondo m'immagino come quella bambina lì:) e mentre leggo, anche altri, tengo in sottofondo questa musica. Tu sei una perfetta padrona di casa, attenta, scrupolosa, elegante, gentile, che pubblica con molto amore e molta partecipazione le belle cose che ho letto finora.
Chiunque possa aver minimamente criticato il tuo operato ti prego di non prenderlo in considerazione.
Come hai detto giustamente tu, in giro c'è di tutto. Pazienza.
Buon lavoro cara:)

Solimano ha detto...

Take it easy, Habanera, don't worry! Che farci? Il mondo è sempre più degli specializzati ed una persona si specializza nel settore in cui è naturalmente più portata. Però mi hai dato una buona idea: scriverò un capitale testo titolato "Le mie baruffe"... ma forse faccio meglio ad accudire la seconda puntata di "Saper guardare", sennò te la prendi anche con me.
Dissento solo riguardo una cosa del tuo post: l'umiltà, anche perché non è fra le mie virtù maggiori. La vera umiltà è l'ascolto. Esiste anche una umiltà culturale, allegra, furbissima e risparmiosa: amiche ed amici che amano le cose che sanno. Ne abbiamo già trovati e ne troveremo.

saludos y besos
Solimano

Giuliano ha detto...

Solo per dire che ho visto Kantor ed ho apprezzato (l'ho notato subito ma prima mi ero dimenticato di scriverlo).

remo bassini ha detto...

le ragioni degli altri...
è una bella persona chi ci pensa.
ciao habanara, con affetto e stima

Habanera ha detto...

Stefania cara, scrivi: saper prendere, mantenere, difendere e talora rimettere in discussione le proprie posizioni.
Sintesi perfetta e fulminea di un discorso che ad altri può apparire complesso, forse addirittura incomprensibile.
E' proprio così, è proprio come tu dici. Sottoscrivo in pieno anche la distinzione tra personaggi e persone perchè la differenza sta veramente tutta lì.
H.

Mia cara Giulia, è vero, in giro c'è di tutto. Per fortuna, però, ci sono anche tante persone come te da cui non ci si deve guardare alle spalle. Stabilire dei rapporti di empatia vera, non di sterile complimentosità, è un buon modo, direi l'unico modo, per vivere il tempo che dedichiamo alla rete come arricchimento personale.
H.

Giuliano carissimo, tu e gli altri collaboratori (termine che non mi piace, siete molto di più) qui siete di casa.
Il mio giardino è anche il vostro giardino e lo coltiviamo tutti con la stessa amorevole cura, ciascuno nel ruolo che gli è più congeniale.
Sapevo che ti sarebbe piaciuto Kantor (piace molto anche a me) e sei stato proprio tu a farmelo scoprire; come mi hai fatto conoscere un'infinità di altre cose. Grazie, sempre!
H.

Habanera ha detto...

Patrizia, che bella sorpresa sapere che ci leggi anche tu. Conosco il tuo bel blog nuvolediparole e mi piace quello che scrivi e come scrivi.
E' verissimo quello che dici: In rete spesso si (ri)trovano " amici " che non deludono.
H.

Roby, sai bene come stanno le cose tra noi. Mi sei oltremodo antipatica e ti sopporto a stento. Ma per una questione di immagine del blog devo fingere di andare d'accordo anche con te e perfino di essermi affezionata a questa scribacchina che non ho ancora conosciuto di persona. E' la dura legge dell'editoria, baby, mi tocca sopportarti e sorridere.
Chissà perchè ho anche un gran voglia di abbracciarti.
H.

Zena, mia Zena. Porto sicuro e accogliente, carezza dell'anima, dolcezza e calore di una mano che non si tira mai indietro. Non ho parole adeguate alle tue, non ne ho mai, ma so che tu capisci ugualmente...
H.

Habanera ha detto...

Màz, mi ha divertito molto la tua definizione di editrice tosta.
E devo dire che mi lusinga anche, non so se più per l' editrice o per il tosta.
Tutto nasce dalla mia passione per la buona scrittura e dalla mia inesauribile curiosità per le tantissime cose che non conosco.
La rete ci regala di tutto ma è anche dispersiva e tante splendide cose finiscono per essere macinate dal continuo, e necessario, aggiornamento dei blog.
In più, almeno all'inizio, volevo salvare dall'oblio quel capitale preziosissimo raccolto in Stilelibero che si stava avviando alla chiusura.
Tutto il resto è venuto da sè, con il tempo, e se questo giardino-blog è sempre più rigoglioso il merito è soprattutto vostro.
Io faccio, con passione, il mio ruolo: quello di giardiniere-editore.
H.

Silvia, tra le tante cose bellissime che hai scritto voglio sottolinearne una in particolare, la musica.
A volte si fanno delle cose per il solo piacere di farle e a me piace ascoltare musica, anche quando sono al computer.
Ho pensato che potrebbe piacere anche ad altri ed ho creato la stanza della musica. Quella bimba in cui ti riconosci ricorda tanto anche a me le prime lezioni di piano.
Sapere che tieni in sottofondo la musica del Nonblog quando navighi in rete mi piace, mi piace molto; se hai qualche preferenza fammelo sapere. Nei limiti di quello che riesco a trovare su Deezer sarò ben felice di accontentarti.
H.

Habanera ha detto...

Solimano carissimo, la parola umiltà non solo c'è nel mio post ma, come hai potuto notare, è addirittura evidenziata.
So bene che non ti piace riconoscerla come virtù ma credo di capire che noi due abbiamo un modo diverso di interpretare questa parola. Forse tu abbini il concetto di umiltà all'essere sfigati, perdenti, sottomessi, mentre io attribuisco a questa parola un valore più ampio, se vogliamo più alto.
L'umiltà è la virtù più difficile da conquistare: niente di più duro a morire del desiderio di pensar bene di se stessi. (Thomas Stearns Eliot)
Io penso molto bene di me stessa ma almeno mi sforzo di non esagerare. ;-)
Scherzi a parte credo che il saper dire "questa cosa non la conoscevo" e l'essere grati, senza tanti salamelecchi, a chi ce l'ha fatta conoscere, sia il tipo di tranquilla e serena umiltà a cui mi riferivo e che di sicuro conosci anche tu. L'alternativa è l'arroganza e sono sicura che nè tu nè io amiamo le persone rese meschine (ed ottuse) dalla loro insopportabile arroganza.
H.

Remo, è una bella persona anche chi sa cogliere al volo il senso di questa frase apparentemente gettata lì, come per caso...

Con la stessa stima e lo stesso, identico affetto
H.

Commento (provvisoriamente) conclusivo

Perchè questo post?
You're fishing for compliments? potrebbe chiedersi qualcuno.
Non credo, anche se tutto può essere. Chi può dire di conoscere veramente se stesso?
I commenti puramente complimentosi non li cerco, di questo sono sicura. Sarebbero del tutto inutili perchè sarei in grado di riconoscerli come tali; sentirsi circondati da tanta stima, e tanto affetto vero,invece, gratifica e commuove.
Fa bene, aiuta a continuare, con sempre maggiore impegno ed entusiasmo, il lavoro che si è scelto di fare.

Un abbraccio fortissimo a tutti e...
GRAZIE!
H.

Habanera ha detto...

Ripassando di qui, e rileggendo le cose che ho scritto ieri in risposta ai vostri commenti, mi accorgo di aver dimenticato la cosa più importante.
Non è vero, e mi riferisco in particolare ad alcune cose dette da Giuliano e Nicola, che scrivere un post sia più semplice del lavoro (diciamo da editrice) che faccio io.
Dipende dai post. La maggior parte (pensiamo ad esempio al lavoro che sta facendo Solimano sul libro di Betty Edwards) richiede tempo, impegno, fatica.
Non si inventano post di quel genere in pochi minuti. C'è dietro un notevole (e sofisticato) lavoro mentale seguito anche da un poderoso lavoro manuale; cominciando dalle immagini, in quel caso ottenute con lo scanner, fino all'impaginazione finale del post.
Io queste cose le vedo, le so, le capisco e le apprezzo.
Naturalmente il discorso vale per tutti i post che potete leggere qui, l'esempio è servito solo per spiegarmi meglio.

Spero di esserci riuscita
H.

Massimo Marnetto ha detto...

E invece a me piace la tua dolcezza, cara Habanera.

Lo so, potrei scrivere di più, ma sono condizionato dal giudizio che emetteva sempre la mia maestra (unica): si applica... ma non è intelligente.

Un abbraccio
Massimo, domatore di canette.

Habanera ha detto...

Grazie, Massimo.
Ma di questa dolcezza, che pur da qualche (nascostissima) parte esiste, non si accorgono in molti.
L'idea generale, che ha pure le sue ragioni, è che io sia fin troppo battagliera e indomabile. Però, stranamente, l'avvertono immediatamente i bambini, i vecchi, gli animali e le persone particolarmente sensibili.
In quale di queste categorie vuoi che ti inserisca? ;-)
H.

Massimo Marnetto ha detto...

In quella degli "immediatamente"..:)

Smack!