martedì 5 agosto 2008

Ori, tesori e mappe




Ori, tesori e mappe

di Roby




Non so se capita soltanto alla soprascritta, se sia per colpa del mio cronico disordine o della mia disorganizzazione mentale: ma il fatto è che casa mia -quei 50 mq scarsi che contengono me e le altre due persone più importanti della mia vita- è sicuramente uno dei luoghi più ricchi di tesori nascosti che esistano al mondo. Ogni periodico (semestrale? annuale? diciamo... biennale?) riordino di armadi, cassetti e ripiani porta a scoperte tanto casuali quanto insperate.

"Oh, no!!! Guarda dov'erano finite le forbicine da unghie che ho ricomprato -identiche- tre volte!!!"
"Toh, mamma: non era questa la lettera che il babbo ti scrisse quando eravate fidanzati e che cercavi dal 1983?"
"Amooooore!!! Che ci faceva l'anello regalatoti da tua nonna nella mia cassetta per gli attrezzi???"

La mia è una maledizione, una sventura, un incantesimo: più cerco di posizionare le cose (specie se piccole e preziose) in luoghi "sicuri", più finisco per smarrirle, perderle di vista, dimenticarle nei meandri infiniti, negli anfratti tenebrosi, nelle fessure più riposte di questi benedetti/dannati, amati/odiati 50 mq scarsi. Mi ci vorrebbe una mappa dettagliata, ecco cosa mi ci vorrebbe: ma quella dei pirati, al confronto, sarebbe roba da dilettanti. Altro che scrigni seppelliti nelle isole Vergini, o bauli celati nel sottosuolo della Tortuga! Quel che farebbe al caso mio sarebbe una bella visura catastale piena zeppa di X, a segnalare i nascondigli più probabili tra le quattro misteriose mura domestiche...

L'ultimo oggetto, in ordine di tempo, di cui ho perso le tracce è una collana d'oro con pendente di perla a goccia, prezioso gioiello di famiglia avuto in custodia (?!) da mia zia circa un anno fa. Io l'avevo avvertita, quella santa donna, di tenersi ben stretto il monile a casa sua, nel vecchio e sicuro armadio ove conserva i tesori di una vita... Ma non c'è stato verso. "E' una cosa troppo giovanile per me: a te o a Fede starà sicuramente meglio!"

Ebbene, spero sinceramente che perla e collana stiano bene, adesso, nell'angolo segreto dove hanno deciso di nascondersi, da due giorni a questa parte. Io sono qui a scervellarmi su dove mai possano essersi cacciate, dopo averle avvistate l'ultima volta venerdì scorso in camera di mia figlia: la quale, dal canto suo, si dichiara innocente, tirando contemporaneamente in ballo la mia ben nota inefficienza e sbadataggine. Senza contare che la cara zia, quando ci ritroveremo a settembre, si aspetta di vedere il pendente al nostro collo... Quale bugia inventeremo? Quale scusa addurremo?

Non c'è che una soluzione: anticipare alla fine di agosto la revisione quinquennale delle cianfrusaglie di casa. E , forse -magari dal sottofondo dell'ultimo cassetto della credenza, in cucina- spunteranno anche le mie vecchie foto di classe delle elementari, cercate senza risultato nella primavera scorsa, e il ciucciotto usato dalla pargola in tenera età, caro ricordo scordato chissà dove quasi due decenni fa...

Prometto, terrò informati voi e tutti gli altri cacciatori di tesori perduti sparsi per il globo: intanto, cercherò di rilassarmi, così come spero farete anche voi...

... e BUONE VACANZE A TUTTI!!!!




4 commenti:

Habanera ha detto...

Roby, sapendo che sei in procinto di partire ho dato precedenza assoluta al tuo post. Non me ne vogliano gli altri, trattasi di emergenza vacanze.

A presto, carissima
H.

mazapegul ha detto...

E come volerne? Tanto devo a Roby per lo stile quanto devo a Solimano per i contenuti.

Giuliano ha detto...

Bisogna invocare Sant'Antonio Abate:
Sant'Antonio dalla barba bianca,
fammi trovare quel che mi manca!!
(no, non sant'Antonio da Padova: quello più antico che predicava nel deserto, e che essendo eremita nel deserto aveva una bella barba bianca).

Solimano ha detto...

Certe cose non è che non si trovano, si nascondono perché le cerchiamo.
Bisogna far finta di niente, dicendo che cerchi una cosa che sai dov'è e allora le cose dispettose abbassano la guardia e si fanno trovare.
Da mesi sto cercando le seguenti cose dispettose:
1. Mia fotografia quando avevo nove anni. Vestito da paggio, per una processione: basco, giustacuore, calzoni corti a sbuffo, calze bianche lunghe tutta la gamba. Ai piedi, sandali purtroppo, le suore non avevano altro, ma ci può stare.
2. Mia fotografia a Capo Palinuro, per la festa nel villaggio turistico. Il cinquantenne celibe animatore del villaggio mi aveva preso in simpatia (anche troppo) e sembravo proprio Enrico VIII, salvo che mi ero rifiutato, malgrado le insistenze del celibe, di tingermi di rosso capelli e barba. Ho un catenone al collo d'oro matto che parte dalla nuca e arriva all'ombelico.
3. Cinque haiku scritti nel periodo di massimo imbalordimento zen. Veramente di haiku ne avevo scritto trenta, di cui venticinque facevano schifo a me stesso (figuriamoci agli altri), mentre cinque mi soddisfacevano: imbalordito sì ma lucido. I venticinque che fanno schifo li trovo quando voglio e anche quando non voglio, se allungassi le mani sulla scrivania me li troverei fra le dita. I cinque che vorrei no, non li trovo, il che ha un sapore molto zen.
4. Calendario della Signora Sabrina Ferilli, non mi ricordo di che anno, quel calendario lì, ci siamo capiti. L'unico che ho mai comprato, signori della corte. Ma se non lo trovo, la colpa è mia, perché l'ho nascosto per paura che in casa mi sgridassero. Ma l'ho nascosto troppo bene, e non si trova.
5. Cronaca appassionata (forse troppo) di un concerto tenuto al Conservatorio da una nota pianista, che si era portata dietro cinque amici molto bravi pure loro, anche se non come lei.
La pianista, che si vede che voleva sdebitarsi per le volte che aveva dato forfait, decise improvvisamente (è una così) che il programma di sala non conteneva tutto quello che voleva suonare lei con i suoi amici quella sera. Fatto sta che alle ore 1.30 di notte eravamo ancora lì, fra le maledizioni di chi era venuto in metrò. Tornato a casa, non andai a letto, ma scrissi una veridica relazione sui fatti che avrei voluto pubblicare sul Nonblog, ma questa relazione, che ha un titolo breve, il nome di battesimo della Signora Pianista, non si trova da nessuna parte.
E potrei continuare con i libri, ma lì non c'è da peoccuparsi: ho quattro librerie alla piatto ricco mi ci ficco, e qualcosa acchiappo sempre.

buone vacanze Roby!
Solimano
P.S. Potresti scrivere su un taccuino le noterelle di viaggio per scrivercele qui, ma il taccuino lo perderesti...