sabato 9 agosto 2008

Mistral


Les Baux


Mistral
(Le confessioni di un poeta finto -11)

di Solimano


Si viaggia, ogni tanto. Andammo in Provenza per una settimana, 20 persone di 5 famiglie. Da Orange a Nimes, da Vaucluse a Les Baux, da Saintes-Maries-de-la-Mer ad Arles, da Aix-en-Provence a Pont du Gard. L’albergo era in Avignone. Per tre giorni ci fu il Mistral, un ventaccio loro.
Lì, il 27 marzo 1989, scrissi una poesia, eccola:

Mistral

Arabeschi sull’acqua,
Dalle colline polvere di sale,
Rossa bandiera dorata sull’alto
Delle mura private di finestre.

Forza senza domani,
Modelli alberi, nuvole e capelli,
Gli zampilli dissecchi alle fontane,
Nella piazza disperdi
I suoni colorati delle trombe.

La sera ti nascondi fra le antiche
Bifore della torre:
Il tuo silenzio è un grido soffocato.

E la rugiada disseta le viole.

E’ la seconda ed ultima poesia del mio periodo “Poesia, forse”. Mi costò un po’ a scriverla, più a viverla.
Vidi gli arabeschi disegnati dal Mistral sull’acqua degli stagni delle Bocche del Rodano, vidi il Mistral sollevare polvere dalle colline di sale vicino al mare, la vidi la bandiera, alta sul castello-palazzo, sventolata dal Mistral, forza senza domani perché la sera di quel giorno cessò, dopo tre giorni (giorni?) di continuo urlìo.
Vidi che gli alberi avevano assunto la forma data dal Mistral, vidi le nuvole rincorrersi nel cielo, i capelli delle nostre donne avvolti dal Mistral, che quasi impediva agli zampilli di uscire dalle fontane, lì, nella piazza di Aix dove una banda suonava le trombe, che ora si udivano ora no.
La sera tardi il vento cessò, non credetti alla sua scomparsa ma a un suo provvisorio nascondimento. Il grido soffocato è una ungarettitudine, però travolta a senso nuovo.
Finché soffia il Mistral non c’è rugiada notturna e le viole appassiscono. Quella notte la rugiada si formò di nuovo, a vento assente.
Di che parla questa poesia? Del vento Mistral, e ne parla con proprietà. C’è il Mistral in ogni verso, non è una metafora, è proprio desso. C’è anche altro, lo comprende chi ha la dolorosa fortuna di comprenderlo. Non ci furono più periodi, dopo, però oggi sto scrivendo molto, con soddisfazione.

P.S. Nell'immagine sulla destra del post, la torre della Chiesa-Castello di Uzès.

Cespuglio piegato dal Mistral

Alberi piegati dal Mistral

FINE

5 commenti:

Habanera ha detto...

Dunque, Solimano, le poesie del poeta finto finiscono qui.
Un lungo arco di tempo della tua vita: dalla dolcezza cogliona di un timido adolescente all'asprezza del Mistral sulla pelle e sui pensieri di un uomo.

E' stato un bel leggere.
H.

Giuliano ha detto...

Il sud della Francia è uno dei pochi posti in cui sono stato... Ho anche delle foto nell'arena di Arles.
Purtroppo, era agosto e c'era un caldo devastante, e un gran secco. Anni dopo, ho visto "Al di là delle nuvole" (Antonioni & Wenders) e stentavo a riconoscere quei posti, una meraviglia di colori. Perciò per una volta mi sento di dare un consiglio di viaggio: nel Sud della Francia andateci in primavera...

Solimano ha detto...

Habanera, la vita è curiosa, perché proprio quando non avresti problemi reali ti ammanti di dolcezza cogliona e sei triste, mentre quando i problemi reali ti vengono nel piatto, perché è così che succede, puoi reggere al Mistral o peggio e non hai tempo per essere triste.
Giuliano, il sud della Francia è un posto strano, assomiglia più al nostro meridione che all'Italia settentrionale, ed è bene andarci di primavera, non d'estate. Cercherò qualche film con location in Provenza, così ho la scusa buona per portarla in Abbracci e pop corn.

saludos
Solimano

mazapegul ha detto...

Bello, questo vento secco, ma non abbastanza da creare il deserto: da Mediterraneo Settentrionale (Europa Meridionale).

Roby ha detto...

D'accordo con tutti voi per i giudizi sul sud della Francia.
In Provenza sono stata in primavera: bellissima!!!
Torno ora invece da un tour Perpignan-Lourdes-Biarritz-Bordeaux- Cahors-Montpellier. Trooooppo lungo... E vento a volontà!

R.