Stasera lungo il fiume la luce è repentinamente mutata.
Il sole ha inflitto una cesura alla mia sete di nuovi percorsi. Sono tornata indietro, verso casa, prima che il buio mi cogliesse troppo lontana dal sentiero.
Un piccolo, semplice capriccio della mente ha acceso un ricordo. Un fuoco lontano lo ha alimentato. C'è sempre uno scandalo che ci brucia nel cuore e un deserto non è mai un deserto fino in fondo. Riconosco gli alberi a uno a uno, e loro mi riconoscono?
Più mi avvicino a casa e più sono alti.
Mi aspetteranno? Sapranno veramente chi sono?
Ora il cielo non ha mantenuto che un sottile lembo di luce: rossiccia, insicura, malinconica. Tre gocce di anice in acqua e l'amaro percorre il suo spazio. L'udito non raccoglie segreti, la terra non restituisce che inganni.
La notte porterà il suo nitore, mi darà il suo presente e io veglierò sul passato.
Su ogni passato che ho visto, nascosto e amorevolmente conservato.
°
Con il canocchiale capovolto mi capita di viaggiare a ritroso verso i luoghi che mi hanno vista felice. Altre sono le realtà che ora mi attendono, altre le vite.
Non mi muovo di qui, aspetto di partire verso nessun luogo. Non si offre serenità se non a quei viaggiatori che colgono nel domani l'innocenza di ciò che è stato ieri. Il divario del tempo vissuto da quello immaginato è il fondamento di ogni possibile ironia. Chi mi disse questo? Chi mi sussurrò per primo all'orecchio delle parole blasfeme (per la me stessa di allora)? Era una persona che aveva ragione, qualcuno che a distanza di anni sa di aver mirato bene e colpito.
Ma non mi ha fatto del male.
Ha salvato un dettaglio, regalandomi il tutto.
°
Ho più perdonato o sono stata più perdonata? La questione non è irrilevante. Anais Nïn scriveva che sul problema del perdono ci giochiamo la vita e io le credo. E la perdono per avermi fatto passare una sera - un'intera sera - a interrogarmi sul fatto se avevo o meno perdonato quanto era giusto fare. La risposta non mi ha soddisfatto del tutto. Forse sono stata reticente con la mia coscienza e con la mia memoria. Riceverò comunque un sensato perdono da loro.
Mi accompagnano da tempo, mi conoscono bene.
18 ottobre 2007
Da Akatalepsia
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