venerdì 7 settembre 2007

Canzoni (1)



Canzoni (1)
di Roby



La mazzata ti arriva improvvisa, quando meno te l’aspetti. Sei lì, a casa, svogliatamente affaccendata nelle solite occupazioni domestiche serali che detesti ma che, ahimè, ogni tanto devi pur svolgere (come stirare quella montagna di panni che tra poco –se non ti decidi a smaltirla- arriverà a minacciare il tuo spazio vitale); sei lì, che imprechi come una turca perché la piastra rovente ti ha appena scottato un dito; sei lì, in jeans e ciabatte, con i capelli che sembrano spinaci appena scongelati, l’accenno di pancetta che oramai è diventato una certezza, il collo a tartaruga, la palpebra calante, l’occhio distratto rivolto al teleschermo acceso… ed ecco che la mazzata arriva e ti frega, sotto le mentite spoglie di Carlo Conti e delle sue “50 canzonissime” su Raiuno. Sì, perché, mentre tenti di addomesticare il colletto di quella camicia che proprio non vuol saperne di piegarsi ai tuoi voleri, ti esplode nelle orecchie come una bomba l’attacco del rock lento che ha segnato la tua estate del ’75, e che ti lascia lì col ferro da stiro a mezz’aria, la pupilla dilatata e le ciglia che s’inumidiscono, ricordando. Ma non basta: appena finito il rock, parte una mitragliata di pezzi melodici suonati da “complessi” dai nomi assurdi, tipo “Il giardino dei semplici”, “Gli alunni del sole”, “I Santo California”, che se tua figlia si affaccia adesso in cucina comincia a ridere ora e finisce domani a mezzogiorno. Mentre tu, povera imbecille, sei lì che piangi come una fontana, catapultata così tutta d’un colpo ai tuoi vent’anni, alla pelle liscia e fresca, ai pantaloni a zampa d’elefante, alla sera prima dell’esame di maturità, alle notti d’agosto, all’amore. Passa tuo marito, in maglietta e pantaloni del pigiama, ti guarda, guarda il ferro pericolosamente impugnato e ti chiede, cauto: “Che succede?”. Ti riscuoti, deglutisci, tiri su col naso e rispondi, dignitosamente: “Succede che mi sto ricordando”. “Ricordando che cosa?”. “Che sono vecchia”. Poi spingi il tasto del vapore, afferri la camicia da stirare e ricominci la lotta.




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