Il mio amico Giovanni
di Solimano
Già che ero da quelle parti, decisi di andare a trovare Giovanni, che non abitava poi a grande distanza. Giovanni è molto diverso da Lorenzo. Innanzitutto è un frate, ma di tipo molto particolare, perché ha studiato matematica, e l'ordine saggiamente lo adopera come architetto e come intarsiatore, perché la prospettiva si basa sulla matematica e Giovanni si è accorto che nelle tarsie di legno le prospettive vengono benissimo. Non gli rompono le scatole con funzioni, prediche e novene, gli chiedono spesso di viaggiare, e Giovanni va negli altri conventi, non solo, siccome la fama circola, adesso lo chiamano anche a Napoli ed a Roma. Poi, è un frate che ha molti amici nel mondo, come dicono loro.
Il suo commercialista si chiama Luca, ed ha inventato un sistema di contabilità molto comodo, inoltre ha degli amici di alto livello: Luciano, Piero, Leonardo, gente veramente tosta. Luca impara e siccome è un po' birichino come tutti i commercialisti, va in giro a dire che certe cose le ha inventate lui, voi non credetegli ma lasciate perdere, è un po' una sua debolezza.
Giovanni non ha di queste fisime, bada alle architetture ed alle tarsie. Curioso com'è, non rappresenta solo degli oggetti liturgici o dei santi, ma tante altre cose: le vie di Verona, che è la città dove è nato, le piazze, persino l'Arena, poi i monti sopra Verona, con il castello in cima, poi nelle vie ogni tanto inserisce qualche persona che dà le spalle a noi che guardiamo la tarsia, poi i poliedri, che Luca dice che li ha inventati lui, ma secondo me ci hanno messo le mani Piero e Leonardo, poi gli strumenti musicali di ogni tipo, canestre di frutta, conigli, galli, quaglie, persino pipistrelli, poi libri, chiusi ed aperti, compassi, clessidre, erbe che crescono sulle mura, viti con i pampini e grappoli d'uva, uccelli in volo, anche due rondini belle grosse, però ferme sotto una colonna, poi chiese viste da fuori, anche viste dal di dentro. Ha fatto uno scherzo magnifico: le tarsie le doveva fare per una chiesa che si chiama Santa Maria in Organo (proprio così, la gente ride, voi non fateci caso), bene, in una tarsia ha rappresentato la chiesa ed anche il campanile che non c'era ancora - lo stanno finendo - un bel campanile diverso dai soliti, ha un'aria un po' esotica.
Giovanni è sempre indaffarato e sempre di buon umore, tempo fa gli è giunta notizia che il Papa nuovo, una testa un po' balzana, aveva deciso di togliere le tarsie che lui aveva fatto per il Palazzo Vaticano, Giovanni ha fatto spallucce ed ha detto ecchissenefrega! non ditelo in giro, mi raccomando. Qualche altro frate - il mondo è pieno di invidiosi - si è permesso di dirgli che le sue tarsie sono troppo allegre, Giovanni si è grattato la chierica e gli ha detto: "Hai ragione, ci metterò anche un teschio!" E l'ha fatto, solo che persino il teschio gli è uscito allegro, se la ride pure lui.
La prima volta che ho visto le tarsie ho avuto una impressione di disordine, le tarsie avevano tutti gli sportelli metà aperti metà chiusi, poi mi sono accorto che non c'erano sportelli, era tutto un inganno che aveva architettato Giovanni. Gli ho chiesto quanti amici lo vengono a trovare, mi ha risposto. "Poca brigata vita beata!" Così ho capito che anche lui, come Lorenzo, non ha tanti amici, qualche migliaio all'anno, malgrado se ne meriterebbe molti di più, ma non si può avere tutto dalla vita. Ogni tanto gli chiedo come mai si è fatto frate e lui mi risponde: "Non l'ho fatto io, sono stati i miei, ed hanno fatto bene". Ho capito quello che voleva veramente dirmi: se non si fosse fatto frate non avrebbe imparato tutte le belle cose che sa.
Prima di andar via, ha voluto che vedessi bene il campanile quasi finito, è un po' una sua debolezza, ma ha ragione, il campanile è persino più bello delle tarsie. Siamo andati a bere alla osteria lì all'angolo, ed ha voluto assolutamente pagare lui. Quando gli ho detto che ieri ero da Lorenzo, ha tirato un sospiro e mi ha ribattuto: "Ma quando la smetterà di procurarsi dei problemi da solo?" "Mai", gli ho risposto, e ci abbiamo fatto su una risata, non cattiva però.
19 aprile 2007
P.S. A Fra' Giovanni da Verona ed alle sue tarsie in Santa Maria in Organo ho dedicato un Bel Momento:
1 commento:
Ma che begli amici che hai, Solimano!
La prossima volta che vai a trovarli avvertimi, così ci andiamo insieme e me li presenti.
Le tarsie del fraticello mi hanno assolutamente conquistata.
Ciao e grazie!
(h)
Posta un commento