- Oppure posso darle una coppola, - mi dice il venditore di cappelli.
L'ometto, un cappellaio comasco gentilissimo e molto anziano, mi porge un altro berretto.
- Ah, perché questa non è una coppola?
- No, guardi: - mi spiega - la coppola ha il bottone sulla visiera, e poi la forma è diversa. Quello che lei ha in testa è un berretto con la visiera, senza bottone, di tipo classico, inglese. E' molto elegante, le sta bene.
Sono d'accordo e lo compero: anzi, ne prendo due. Uno blu scuro e uno di color verde, perché all'epoca avevo un cappotto molto elegante, del color verde dei loden. Il blu, si sa, invece va bene con tutto.
Quando esco dal negozio e comincio ad andare in giro, colleghi e conoscenti mi dicono:
- Ah, ti sei comprato una coppola!
E io a spiegare che no, che non è una coppola, che la coppola ha il bottone sulla visiera, e che invece il mio è un berretto classico, di tipo inglese, come risulta anche dall'etichetta interna; e che me lo ha spiegato un cappellaio anziano e molto esperto. Ma loro insistono: coppola, coppola.
Io non ho mai voluto saperne, di cappelli: ma una volta compiuti i trent'anni, in un dicembre particolarmente freddo, mi ero reso conto che quel raffreddore persistente, che durava ormai da un mese, una ragione ce l'aveva. Ragione puramente genetica: come metà dei maschi della mia famiglia, ero ormai destinato a mostrare al mondo la perfetta sfericità della mia calotta cranica, particolare anatomico del quale sono particolarmente fiero ma che purtroppo mi espone ai rigori invernali. Così mi ero rassegnato a comperarmi un cappello: scarto subito il basco alla Nenni, e anche il modello "Ellery Queen" che somiglia tanto ai pratici cappelli da pescatore di trote (utilissimi in caso di emergenza, cioè quando piove, perché essendo pieghevoli stanno bene in tasca). Scarto anche il tipo "berretto da baseball", perché quello lo porto solo d'estate (utilissimo per il sudore della fronte), e anche il berretto di lana da montagna, perché io in montagna ci vado poco e non so sciare (e tanto tempo fa ho deciso di essere sincero con il mio prossimo). Il mio primo modello, che portavo un po' imbarazzato, era un bel berretto del tipo di quelli che portava Lenin, blu scuro e con la visiera molto grande. Un cappello comodo e caldo, anche abbastanza elegante. Poi avevo provato, in un bel negozio di Milano, un cappello serio, di quelli da signori, Borsalino e simili.
- Le sta benissimo.- mi dice la commessa. - Se c'è uno che deve portare quel cappello lì, è proprio lei. E poi, è in offerta.
Anche a me piaceva quel cappello, e di certo mi stava bene. Ma non sarei mai uscito da quel negozio con un Borsalino addosso, troppo elegante per la vita che facevo; e poi, con in testa cotanto cappello, diventavo alto ben più di due metri, con tutti gli inconvenienti del caso. E poi, va bene che era in offerta, va bene che la commessa era di un modello che mi piaceva, ma il prezzo era ancora troppo alto per quello che pensavo di spendere.
Ed eccomi dunque qui, con quei due cappelli (pardon, berretti) che uso ancora e che ho conservato con cura fino ad oggi. E che sono tanto comodi e tengono caldo, anche se ogni tanto qualcuno mi tira fuori la storia della coppola: che non c'è niente di male, ma è un'altra cosa.
- Quei cappelli lì li portano i pensionati.
- Me l'ha consigliato il signore del negozio di Como, che era tanto gentile e tanto esperto.
- Sì, ma aveva ottant'anni. Per forza che te l'ha consigliato...
Maledette le mode! Che cos'hanno contro il mio berretto inglese? Che cosa aspettano a farlo tornare di moda, che è così comodo e caldo, e anche molto utile quando piove come a Londra? Se hanno fatto passare le scarpe con la punta di mezzo metro, le zeppe, il piercing, i tatuaggi, le maxigonne e le minigonne, e i pantaloni di pelle di leopardo ... Beh, speriamo nel futuro: ormai si è visto di tutto, in giro. Io tengo duro, evito i raffreddori e forse, quando avrò ottant'anni, con questo berretto inglese in testa, mi diranno finalmente che seguo la moda e che ho un aspetto molto giovanile.
3 commenti:
Ecco, secondo il mio anziano cappellaio quella della foto è proprio una coppola. Il mio berretto inglese è fatto diverso, perchè ha la visiera staccata, senza il bottoncino; e anche per altri piccoli particolari. Comunque sia, come diceva la mia amica (quasi moglie) è sempre il berretto per un ottantenne...
Giuliano, guarda se ti piace di più il berretto che ho aggiunto in fondo alla pagina. E' quello di Sherlock Holmes. Mo' non mi dire che pure questo non è inglese. Certo che doveva essere un tipo singolare il tuo cappellaio.
Ciao!
habanera
Il berretto inglese classico (ma io non me ne intendo, ho sempre odiato i cappelli e i berretti!) è quello del bambino nel Monello di Chaplin. Dovendolo usare, posso garantire che - nelle sue varianti francesi, irlandesi, eccetera - è molto utile nei paesi dove piove molto ma non troppo forte.
Il cappellino da baseball, che oggi trionfa, è invece utile solo contro il sole: cioè serve per giocare a baseball. E anche questo sarebbe un bel discorso da sviluppare...
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