domenica 21 giugno 2009

Il ballo della vita humana (1)




“Il ballo della vita humana” (1)

di Solimano


Tutto cominciò la mattina del 6 gennaio 2004, sfogliando l'Unità.

A pagina 23 c'era un articolo di Sergio Givone titolato “Verità vo' cercando”; fui attratto da una immagine de “La verità svelata dal tempo” del Bernini, che è alla Galleria Borghese. La statua fu eseguita fra il 1646 e il 1652, anni in cui il Bernini si trovò in difficoltà con la corte pontificia, perché erroneamente accusato di aver provocato problemi di struttura alla Chiesa di San Pietro.
Mi misi a cercare in Google immagini di questa opera, a cui il Bernini era molto affezionato.
Trovai quello che cercavo, nella solita Web Gallery of Art, ma continuai la mia ricerca perché il tema del Tempo aveva affascinato tutti i grandi artisti del Seicento.

Così ho scoperto una opera di Nicolas Poussin che non conoscevo, citata, sempre nella Web Gallery, come “Dance to the Music of Time”. Non era del tutto vero che non la conoscevo: dalla sede in cui si trova dedussi che l'avevo certamente vista diversi anni prima. Il quadro di Poussin è alla "Wallace Collection” di Londra, palazzo-museo che varrebbe da solo il viaggio a Londra, anche se molti non lo conoscono, come non conoscono il "Soane's Museum" in cui ci sono i capolavori di Hogarth.

Cerco sempre di guardare prima le opere d'arte con un po' di attenzione e di leggere solo dopo le eventuali note informative. Trovo questa modalità gradevole ed istruttiva. Mi sembrò che il significato del quadro di Poussin fosse evidente: il Tempo (facile: un vecchio con le ali) suona la lira e le quattro stagioni ballano seguendo la musica che fa il Tempo che ha vicino a sé un putto con la clessidra. Dall'altra parte del quadro c'è un altro putto che suona il flauto diritto. In alto, il carro del Sole percorre il cielo, preceduto dall'Aurora e seguito dalle Ore.

Tutto contento (pensavo di aver capito tutto), stavo per passare ad altro, ma come ultimo sfizio volevo rendere in italiano il titolo che avevo trovato in inglese, e “Danza alla musica del tempo” mi sembrava un po' generico. Ancora ricerche in Google, però insoddisfacenti, salvo un “Ballo della vita umana” che mi suonava un po' pedestre.

E' stato allora che mi è venuto in mente Erwin Panofsky: ho in biblioteca il suo “Studi di Iconologia”. C'è il quadro di Poussin ed ho scoperto che il titolo originale non era diverso da quello che avevo definito pedestre: il tema è “Il ballo della vita humana”, il committente è il cardinale Giulio Rospigliosi poco dopo il 1635, e, soprattutto, le quattro figure non sono le stagioni ma la Povertà che dà la mano al Lavoro, che dà la mano alla Ricchezza, che dà la mano al Piacere, che dà la mano alla Povertà e così via, circolarmente.
Non solo: il putto sulla sinistra in basso non suona il flauto diritto, ma sta facendo le bolle di sapone “connotando la transitorietà e la futilità”.
E il carro celeste? C'è Fetonte che chiede al sole di guidarlo, con le conseguenze che sappiamo, e Fetonte è “il gran simbolo dell'illimitato desiderio e della limitata potenza dell'uomo”. Occorreva una “mente più serena, più cartesiana” come quella di Poussin, per “creare l'insuperabile immagine del tempo come potenza cosmica”.

Tutto il virgolettato è del grande Erwin Panofsky. Sulla sinistra c'è anche l'immagine bifronte di Giano: un volto giovane ed uno vecchio.

Noi siamo presuntuosi. Crediamo che per tante belle cose che abbiamo a disposizione, tipo il telefonino ed il termosifone, quelli che hanno vissuto secoli fa fossero dei bru bru. Non è così: spesso i bru bru siamo noi. Chi sarebbe in grado oggi di significare concetti così profondi in un quadro di 82,5 x 104 cm? Non solo, ma di significarli, i concetti, con tale armonia e bellezza? Non toglietemi il termosifone, me lo godo nei giorni di galaverna, ma penso: la storia siamo noi? Magari fosse vero. La storia sono quelli come Poussin e Panofsky.
(continua)



3 commenti:

Silvia ha detto...

In questi giorni da girone dantesco un post così è aria fresca, ossigeno, levità per il cuore e per la mente.
La storia sono certamente Poussin e Panofsky, ma per fortuna che ce la racconta Solimano.
Grazie:)

Grazie anche ad Haba che mi ci ha fatto arrivare più velocemente.

Habanera ha detto...

Immagine in cima al post. Facile, ho pensato: Le quattro Stagioni.
Però, guardando con più attenzione, ho notato che erano tutte un po' troppo estive... un po' troppo svestite. Ora so che sono la Povertà, il Lavoro, la Ricchezza e il Piacere che si danno la mano, in un circolo senza fine, ne “Il ballo della vita humana”.
Non ci sarei mai arrivata.
Grazie Panofsky e grazie Solimano.
H.

Solimano ha detto...

Grazie Silvia e Habanera. Nella seconda puntata approfondirò il significato delle quattro figure, sia dal punto di vista del rapporto fra di loro (espesso dal fatto che danzano insieme) che dal punto di vista rappresentativo perché Poussin non tira pennellate a caso, guardando solo una superficiale belluria, ma dietro ad ogni pennellata c'è un pensiero, una scelta.
Poi ci sono i due simboli di transitorietà: le bolle di sapone e la clessidra, perché furono utilizzati da altri, oltre che da Poussin.

saludos
Solimano