mercoledì 25 giugno 2008

Maturità - Il prequel




MATURITA' - IL PREQUEL

di Roby



Trentatre anni fa, (quasi) come oggi.

Faceva caldo, al sesto piano dello stabile dove abitavo con mamma, babbo e sorelle. Un caldo infernale, senza condizionatori, deumidificatori, ventilatori a torre...
Sudata e appiccicaticcia, sfogliavo distrattamente gli appunti di filosofia e di greco, materie che avevo scelto per gli orali.

"Ma come? Filosofia??? Sei sicura? E perchè non italiano?"
Il prof di lettere, nostro "membro interno" (quante battutine a doppio senso in proposito, da parte dei miei compagni maschi!), era rimasto dolorosamente stupito quando, durante gli scritti, gli avevo comunicato la mia preferenza.
In effetti, a italiano andavo molto meglio, ma filosofia aveva un programma molto più breve da ripassare, ed io -sempre indietro e a corto di tempo- contavo su questo.

La mamma si affacciava ogni tanto sulla porta della camera, con aria dolcemente preoccupata.
"Come va? A che punto sei? Hai fame? Ti faccio un panino..."

Fame? Panini? Macchè: forse nessuno in famiglia se n'era accorto, ma a me della maturità e degli esami non importava un piffero. Nel mio cervello, in quel torrido luglio del 1975, c'era solo S., il ragazzo da poco conosciuto e che sarebbe stato (ne ero matematicamente certa) l'uomo della mia vita, il mio compagno, il padre dei miei figli. Tutto il resto (commissione esterna, ragion pura di Kant, aoristi deboli forti e fortissimi) valeva il giusto: cioè meno di niente.

La stragrande maggioranza dei miei coetanei afferma di ricordare l'esame di stato come un incubo, di sognarselo ancora la notte, di essersela fatta sotto aspettando di essere chiamati a sedere davanti agli esaminatori...

...io ricordo perfettamente il bacio leggero che S. mi diede nel corridoio della scuola, poco prima che entrassi nell'aula per gli orali; e poi il sorriso sognante (oltre che lievemente idiota) con cui (non) risposi alle misteriose, ridicole domande del professore di filosofia, un corpulento siciliano strabordante in un completo scuro palesemente fradicio di sudore.

Il risultato?

Quello scolastico: 45/60, grazie alla buona media dei compiti scritti.

Quello personale: l'ineguagliabile, meravigliosa, struggente sensazione che per me tutto, da quella caldissima estate in poi, sarebbe stato possibile.




7 commenti:

Anonimo ha detto...

La notte prima degli orali, alle due, la Rosamiamamma ebbe una colica renale.
Mio padre era a Roma: telefonargli significava spaventarlo a morte, senza ci fosse il tempo per consentirgli di tornare...

Allora, telefonata agli zii di Padova sul da farsi.
Ambulanza e Pronto Soccorso, subito.
Non molto rilassante, dunque, ma si diventa così bravi nei momenti di emergenza: la Rosa miamamma era mortificata quasi fosse una colpa star male...

Arrivai a Ferrara, la mattina dopo, come su un'astronave proveniente da un'altra galassia.
Mi accompagnò L., futuro mon mari, e sulla porta del glorioso Ariosto trovai gli zii, venuti apposta a rincuorarmi.
Sentirsi amati aiuta sempre e poter parlare di Pavese,poi...
Fu una bellissima maturità. ecco.
Proprio come questo post innamorato :)
Un saluto.
zena

Giuliano ha detto...

Oh beh, ma qui da piangere e da commuoversi, come ai matrimoni; altro che esami di maturità.
Potevi ben dirmelo, che era una Storia D'Amore: mi sarei preparato meglio!

mazapegul ha detto...

Vedi, Roby, che avresti fatto meglio a dare retta alla tua prof? Magari all'orale ti chiedevano di qualche poeta romantico, così avresti potuto alluvionare i sudati commissari di impeto e tempesta!
L'idealismo, invece, non lascia molto spazio all'improvvisazione passionale. Magari, chissa', Kierkegaard...

Massimo Marnetto ha detto...

La maturità? Una pacchia.
Tutta la casa di Riccardo - uno dei miei compagni-amici di classe LIBERA (i genitori erano in "villeggiatura") e noi giù a far feste, riemergendo dalle notti brave alle 11 di mattina.
Per tutte le giornate di quell'estate torrida camminavamo scalzi dalle stanze con i libri sempre sulla stessa pagina, fino alla cucina piena di avanzi e piatti impilati nel lavabo. Poi la sera, si andava a Piazza Navona a suonare con la chiatarra come matti, tanto che una volta ci hanno portato in questura per accertamenti. Poi, finalmente, una sera, si fermano a sentirci un gruppo di ragazze del Marymount (un liceo amiricano a Roma). Non ce n'era una brutta, porca miseria... Due sere dopo, grande festa a casa di Riccardo (un intero pomeriggio a derattizzare la casa, con tanto di panno sui pavimenti). Noi le aspettiamo alle 9,30 per un "dopo cena" (tanto per darci un tono).. stiamo tutti nello stesso bagno a lavarci, annusarci le ascelle, spargerci il profumo in luoghi irripetibil... poi... drehhhh! (il citofono!) sono loro... fuggi-fuggi a mettersi i pantaloni... ma non dovevavo venire alle 9,30?... SONO le 9,30 porca putt... din-don!... vai tu... io accendo lo stereo... dov'è la mia cinta?... Vado io, ma voi sbrigatevi... Apro la porta: me lo ricorderò per tutta la vita: erano ancora più belle. "Ciao... ma siete uno slendore!" La musica di crosby still nash young allaga il salone, mentre la corrente d'aria tiepida della sera gonfia le tende delle finestre aperte.
Per farla breve, siamo andati in bianco, ma la maturità l'abbiamo passata tutti.

Roby ha detto...

RAGAZZI, grazie dei gustosi, romantici, teneri commenti!

Adesso però incrociate le dita: la piccola (ed io -spiritualmente- con lei) ha gli orali domattina.

Del MIO esame di maturità ricordo poco, è vero...

...MA DI QUESTO NON MI DIMENTICHERO' FINCHE' CAMPO!!!!!

Peace & love

Roby

Habanera ha detto...

Dita incrociatissime:
Vai, Fedeeeeee!
H.

Solimano ha detto...

Beh, tutto è andato come da previsioni. Adesso però possiamo (e dobbiamo) dirlo: rispetto alle nostre, queste maturità fanno ridere. Per me farebbero bene ad abolirle: creano un inutile stress e per un motivo o per l'altro fanno spendere dei soldi che sarebbe meglio spendere per una bella magnata in compagnia. Tanto, ci pensa poi l'Università a regolare i conti (e a insegnare veramente a studiare, volenti o nolenti) se si scelgono i corsi di laurea di sostanza e non quelli di chiacchiera.

saludos
Solimano