lunedì 7 aprile 2008

Scontrosa castellana




Scontrosa castellana
(Le confessioni di un poeta finto - 3)

di Solimano



Dopo aver chiuso il mio periodo “Dolcezza cogliona”, mi dedicai per diversi anni a diverse distraenti attività, tipo: studi universitari, amori (teoria e prassi), lavoro, matrimonio, casa etc. Non ebbi quindi né tempo né voglia di aprire un nuovo periodo, ma restò in me ascoso il turbinìo di emozioni derivanti dal primo periodo. Sono infatti persuaso che un tale periodo non si chiude mai del tutto, perché la coglioneria ha una sua cronicità, è un velo d’ombra (o di luce? Ah, saperlo!) che si dilata sino a coprire una intiera esistenza. Infine intrapresi il mio secondo periodo, che risultò composto di sole due poesie e che denominai “Trovatore, però”. Apparirà chiara in seguito la criticità di tale denominazione, passo ora ad illustrare la prima delle due poesie, rendendovi edotti che in esso figura un trisillabo nome femminile: è un nome-schermo, il nome reale, egualmente trisillabo, non ve lo direi manco morto. Ecco la poesia:

Forse il giunco flessuoso
Che il vento lieve accarezza la sera,
O la piccola siepe
Con qualche spina ma con tanti fiori,
E’ il tuo cuore, Lucinda,
Scontrosa castellana.

La tua città, di pietre aspra e di torri,
Ancora ti circonda e ti difende.
Ma il nemico avveduto
Un passaggio segreto va cercando
E la battaglia vera
Soltanto ora comincia.

Avete certo notato che si tratta di una festicciuola di endecasillabi e di settenari. Paiono inoltre evidenti i nessi col periodo “Dolcezza cogliona” e sono gli aspetti propriamente trobadorici del mio dire, come se stessi col mio liuto a verseggiare per la castellana che non mi guata, se non di sottecchi. C’è l’aspetto “però” che non è da ignorare, sia pure addolcito da qualche coglioneria sparsa qua e là. Sto significando che detto trovatore non si contenta di cantare, anelerebbe a passare ad azioni, certamente acconce e rispettose, ma pur sempre azioni. Indìco ora un concorso per l’individuazione della città di pietre aspra e di torri, e do un piccolo suggerimento: trattasi di una città dell’Italia centrale. Anche le immagini -senza didascalie!- che inserisco possono aiutarvi. Chi indovinerà, potrà scegliere il tema di una mia poesia di dodici versi fra endecasillabi e settenari, che verrà da me composta in minuti cinque e consegnata al beato vincitore, che di tal foglio farà l’uso che vorrà.


2 commenti:

Giuliano ha detto...

"Scontrosa castellana" è un bel titolo, fossi in te lo brevetterei prima che qualcuno te lo rubi (vale anche per Giunco Flessuoso)

Solimano ha detto...

Sì, tranquillo dico che anche secondo me "Scontrosa castellana" e "Giunco flessuoso" non sono male, e sono contento di avere scritto così. Resta un fatto, importante perché i fatti hanno la testa dura: che chi ha attraversato un periodo giustamente denominato "Dolcezza cogliona", ha bisogno di anni ed anni di terapie di ogni tipo per recuperare la giusta mobilità di tutti gli organi, in primis il cervello. Ogni tanto, in pigiama, fa un salto in corridoio e grida: "Scontrosa castellana!", e le infermiere pensano: "Perché ce l'ha con la capo sala?"
Dura la vita, Giuliano...

saludos
Solimano
P.S. E comunque Lucinda non te la presento.