giovedì 24 aprile 2008

Hélène Grimaud




Hélène Grimaud

di Clelia Mazzini


"I lupi e le donne selvatiche hanno la stessa reputazione. Clarissa Pinkola Estès ha scritto che la storia dei lupi ha strane analogie con quella delle donne, quanto a passionalità e a fatica. Ed è vero, donne e lupi condividono certe caratteristiche: sensi acuti, spirito ludico e grande propensione alla devozione. E soprattutto si esercita contro i lupi e le donne la stessa rapace violenza, generata dallo stesso malinteso.
Sirene o streghe, le donne sono state punite per la loro relazione primitiva, selvaggia, essenziale con la natura...
Come il lupo possiede la terra e il pesce l'oceano, così l'uomo deve trovare il quinto elemento, il solo da cui non sarà mai escluso: l'arte. Questa verità bisogna trasmettere ai bambini, prima che altri lupi, troppo umani, azzannino le loro fantasie creative."



Hélène Grimaud
da Variazioni selvagge


Mi pare abbastanza chiaro che una ragazza che scrive così, poi suoni
Rachmaninov così...




(09 novembre 2007)

Da Akatalepsia

4 commenti:

Solimano ha detto...

L'attenzione agli animali non è di per sé una buona cosa, c'è modo e modo.
Per tanti anni ha imperato l'animalistica carina, che finché era in certi cartoni animati ci poteva stare, ma facevano documentari di ogni tipo creando storie antropizzate del tutto inesistenti, che erano la regola fino a non molti anni fa.
Ma c'è anche l'attenzione contro. Come se negli animali ci fosserò virtù assenti negli umani. In questo modo, si finisce per riciclare l'assurdo e pericoloso buon selvaggio di Rousseau.
Mentre credo all'approccio etologico di Lorenz: attraverso gli animali scoprire meglio gli umani, con un utilissimo gioco di sponda, perché comportamenti ingenui svelano qiello che c'è dietro comportamenti artefatti. Non credo che esistano problemi se la Grimaud è un'ottima pianista. Il punto può essere che non ci si può occupare di tutto, anche se Sinopoli, oltre che direttore, era anche medico e archeologo.
Sulle differenze uomo/donna, credo proprio che siano molto meno delle somiglianze e che l'esaltazione di certe virtù come tipicamente femminili sia soltanto un ghetto, non so se più furbo o comodo. Ognuno/ognuna se la giochi come sa e come può, poi si vede. Così, insieme, possiamo ad esempio preoccuparci tutti di una situazione scandalosa: il numero estremamente basso di donne ai vertici nella pubblica amministrazione. Questi sì che sono problemi reali. Per il resto, a volte ho l'impressione che ci siano più autoesclusioni che esclusioni.

saludos
Solimano
P.S. E Rachmaninov comunque continuo a non amarlo. E' molto grave?

Giuliano ha detto...

"Rachmaninov, un cipiglio alto due metri" (Stravinskij, citato a memoria).
A me è sempre sembrata "musica da pianisti". Che non è riduttivo, si può dire lo stesso per Paganini ("musica da violinisti").
Tanto di cappello, però io ho un disco dove suona Rachmaninov: prima c'è il suo Concerto, poi c'è Schubert.
Beh, la differenza si sente.

(Helene Grimaud è bella e brava)

Roby ha detto...

Leggere o rileggere qualcosa di Clelia è sempre un piacere: se poi si parla di LUPI, come posso non dichiararmi entusiasta? Devo proprio correre a procurarmi il libro della Grimaud... Càpperi, ma quante ne fa questa ragazza??? Eccezionale! Peccato che -chissà perchè- io non riesca a vedere il video dove suona Rachmaninov!

Ululatamente vostra

Roby

Stefania ha detto...

Ricordo di aver letto il libro di Clarissa Pinkola Estès insieme a quest'altro, in buona parte affine e coincidente, e di non esserne "uscita" più. :D
Quanto alla Grimaud e al suo indubbio fascino, la preferisco mentre dalle sue dita esce Beethoven.
:)