Bischerate (5)
di Roby
di Roby
In controcorrente con il clima natalizio in corso, vorrei parlarvi di un'altra festa, decisamente primaverile, molto sentita a Firenze fino a una quindicina d'anni fa. In occasione dell'Ascensione, che cade in una data variabile attorno al mese di maggio, il parco delle Cascine (la vecchia tenuta granducale delle Cascine dell'Isola, poi munificamente donata alla cittadinanza tutta) si animava fin dalla prima mattina di voci, colori, profumi e suoni. Soprattutto suoni, sì, ma di un tipo molto speciale, molto naturale, per non dire quasi biologico: a produrre la musica di sottofondo dell'intera giornata, infatti, erano le elitre di migliaia di grilli dalla livrea nero ed oro, ospitati -volenti o nolenti- in migliaia di coloratissime gabbiette di legno a forma di casetta, castello, villetta o chalet, per la gioia dei fiorentini under 10. L'agitazione, nelle case all'ombra del cupolone, iniziava appena svegli: "Babbo, si va? Se 'un ci si spiccia, le meglio gabbiette le 'un si trovan più, come successe anno: ti ricordi? Quelle, le finiscan per prime!". Genitori e nonni, pressati dalle insistenze dei pargoli, finivano per cedere, rassegnandosi a trascorrere un paio d'ore in mezzo all'allegra confusione di bancarelle traboccanti di croccante e duri di menta, venditori di palloncini che parevano sul punto di volar via insieme a tutta la merce, cani lasciati liberi nel prato del Quercione... e poi tanti, tanti banchini, piccoli e grandi, pieni di gabbiette (vuote) disposte in bell'ordine, dalle più semplici alle più complesse (e costose). Una volta effettuata la scelta, indicata dal ditino infantile puntato sulla casetta desiderata, il venditore apriva lo sportellino di ferro e introduceva nella minuscola prigione, traendolo da scatoloni collocati sotto il banco, un cosino scuro e piccino, palesemente contrariato di trovarsi colà: il grillo, re e vittima di tutta la festa! Insieme a lui, veniva consegnata ufficialmente al piccolo proprietario qualche foglia d'insalata, invitandolo a non far mancare all'insetto detenuto la sua razione di cibo quotidiano: e se vedeste con che appetito divorava la cena, l'ospite canterino!!! Le mamme, a casa, non erano granchè entusiaste di ritrovarsi sul davanzale di cucina -sia pure in gabbia- un animaletto nero pieno di zampette, ali e antennine. Appunto per questo, intercedevano subito perchè al carcerato fosse concessa al più presto la grazia, da applicarsi lasciando aperta la prigione nel bel mezzo della campagna, in Roveta o a Monte Morello: cerimonia, questa, presieduta da tutta la famiglia ed officiata dal giovane carceriere, con grande serietà. I grilli, insomma, non soffrivano troppo a lungo la mancanza di libertà, e probabilmente, una volta tornati alla vita civile, si davano da fare saltellando qua e là e riproducendosi con maggior lena del solito. Ma -a torto o a ragione- negli anni '90 del XX secolo ambientalisti ed amici degli animali sollevarono vibrate proteste contro i crudeli maltrattamenti sofferti dalle indifese bestiole, decretando ben presto la fine di una manifestazione tanto spensierata e sentita. A onor del vero, la Festa del grillo esiste ancora, almeno di nome: ma nelle gabbiette vendute a carissimo prezzo albergano malinconici grilli di plastica, di gran lunga più repellenti di quelli in elitre e cartilagine. Era meglio prima? E' più "politicamente corretto" adesso? Indovinala grillo!!!
7 commenti:
Cara Roby, sui prati dove andavo a cercare i grilli oggi ci trovo:
- lo svincolo della provinciale;
- la terza corsia della Milano Laghi;
- un centro commerciale;
- un condominio;
- villette a schiera;
eccetera.
Questa sì che mi pare una bischerata, anche perché non è reversibile. (tornare dall'ipermercato al prato gli è dura... ci vorranno come minimo un migliaio d'anni).(ma qui piace, soprattutto le terze e quarte corsie e gli svincoli piacciono di molto, e non solo ai bischeri).
salutoni carissimi, e scusa la tristezza...
Giuliano
(grilli neri col testone tondo o grilli verdi più piccoli?)
Grilli neri col testone tondo, caro "triste" Giuliano, di quelli che -se gli metti il cappello a cilindro e la giacca con le falde- somigliano proprio al Grillo Parlante del Pinocchio disneyano !!!!!!
E come "cantavano", sfregando quelle alette trasparenti!!!!
Buon S.Stefano!
Roby
PS: neppure il panorama che si gode di là d'Arno, nella vecchia immagine di fine 800, è più lo stesso, ahimè....
Bellissima questa festa del grillo che ci descrivi! Gli animalisti hanno scambiato la gioiosa religione della natura che andrebbe auspicata (protettore S. Francesco) con una pallosa inquisizione, una tra le tante. Ho appena letto un manifesto della LAV che dice "le sperimentazioni con gli animali non servono", il che è palesemente falso. Che vadano regolate e che non le si facciano a cuor leggero, sì. Che una particolare attenzione vada riservata ai diritti di quegli animali che, come gli scimpanzè, così s'avvicinano ad avere una coscienza (qualsiasi cosa s'intenda con ciò), anche.
Ciao,
Màz
(Lascio qui in un angolo - a germogliare - un sacchetto di 'semi'-auguri: che facciano il loro dovere, nell'anno a venire.
Un sorriso.
z.)
Fra erba e grilli, spero che i semi si trovino bene. E che diano molti frutti.
[:->>>]
Sorrisi a te, z.
R.
Mai stata alla "Festa del grillo" ma tu hai un modo così preciso e piacevole di raccontare le situazioni, cara Roby, che si ha l'impressione di averle vissute in prima persona.
Anche se io, in verità, non ho molta dimestichezza con i grilli e dubito che potrei mai toccarne qualcuno, sia pure di plastica... ;-)
H.
Cara Zena, custodiremo con cura questo tuo dono gentile ed ogni germoglio diventerà un "grazie!" ed un sorriso per te.
Ricambio affettuosamente gli auguri e ti abbraccio
H.
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