venerdì 23 novembre 2007

Bischerate (2)



Bischerate (2)

di Roby



I turisti, a Firenze, sono -o dovrebbero essere- un male necessario. Portano -o dovrebbero portare- introiti nelle casse comunali, incassi per albergatori e ristoratori, guadagni vari a tutto il mondo di servizi connesso al grande museo all'aperto che questa città è. Da parte mia, non nascondo che nei periodi turistici di punta, tipo marzo-aprile, luglio-agosto e dicembre-gennaio, mi astengo volutamente dal percorrere le vie del centro in orari che non siano le 7,30-8 del mattino o le 22,30-23 della sera. Unica eccezione, quella mezz'oretta, poco dopo le 14, in cui sono costretta a fare il percorso inverso ufficio-casa: ed in quei pochi minuti, credetemi, può succedermi di tutto! Nello spazio di duecento metri vengo fermata almeno tre volte, nell'ordine, da: la classica giapponese minuscola con macchina digitale microscopica che mi chiede a gesti di fare una foto a lei e all'altrettanto lillipuziana sua amica; la coppia di sposini romani modello Verdone-Gerini ("Famolo strano"), che s'informa su quale sia il posto più vicino dove "se magna bbene"; la famiglia di lingua spagnola ansiosa di sapere "donde esta el David de Miguelanjelo". Ecco: le richieste di informazioni sul David sono fra le più gettonate in ogni stagione. Tutti ardono dalla voglia di raggiungere nel più breve tempo possibile la Galleria dell'Accademia in via Ricasoli, quasi all'angolo con piazza S.Marco, ignorando che -prima di poter ammirare l'originale della celebre scultura- dovranno sciropparsi almeno due ore di coda, allietata tuttavia dalla presenza di ambulanti cinesi, mediorientali e centroafricani pronti a vender loro di tutto, dalla sciarpa viola della Fiorentina alla stampa raffigurante il Canal Grande o il Colosseo (giuro: le ho viste io!)... tanto, l'importante è che siano monumenti italiani!!! Chi non ha la pazienza di far la fila può sempre contemplare la copia sistemata in Piazza Signoria, nella collocazione voluta in origine dall'autore e dal governo cittadino; oppure la versione in bronzo, che osserva con il tipico fiero cipiglio il panorama fiorentino, dall'alto dello scenografico Piazzale Michelangelo. Gli amanti del kitsch, poi, possono sbizzarrirsi nella scelta di souvenirs ispirati alla statua, fra cui spicca per lo squisito (!) buon gusto il grembiule da cucina (!!) che riproduce la porzione collo-ginocchia (!!!) dell'atletico eroe biblico, dando così all'aspirante cuoco che lo indossa l'illusione di un fisico scultoreo. E che dire della pubblicità? Il "giovane" David è stato più volte sfruttato in manifesti e spot, tanto che ultimamente le Belle Arti sono un po' più sollecite nel tutelare la sua immagine. Però, che ne dite delle sue doti di fotomodello? Bisogna ammetterlo: i jeans, su di lui, sembrano proprio modellati addosso!


5 commenti:

Habanera ha detto...

Splendido!!!
Il post, dico.
Beh, però anche il David fa sempre la sua figura, diciamolo.

Besos
H.

Giuliano ha detto...

Però io mi chiedo sempre: come si fa distinguere un originale da una copia fatta ad arte? Boh! Beati i giapponesi che sanno quali sono gli originali, io mi sento sempre un po' bischero quando passo da Firenze e guardo i monumenti e le statue...

Roby ha detto...

Cara Haba, il David è caruccio, sì... ma è un ragazzo... io preferisco i Bronzi di Riace...


Caro Giuliano, se ti senti "un po' bischero" il gioco è fatto: sei diventato "un po' fiorentino" anche tu!!!!!! E le statue, copie od originali che siano, sono lì apposta per farsi guardare, e non solo da occhi a mandorla....

[:->>>]

Roby

Solimano ha detto...

Confesso una cosa grave: il David di Michelangelo non l'ho mai visto (l'originale), a Firenze ero sempre preso da tante cose. Mentre ho visto i due bellissimi David in bronzo del Bargello, quello di Donatello e quello del Verrocchio. Il Bargello è uno dei più bei musei del mondo, e sono sempre riuscito a girarlo senza pigia pigia.
Mi piace, dico sul serio, che Roby abbia scelto un filo rosso, con Bischerate, io ho visto che aiuta molto, perché apparentemente è una gabbia, ma aiuta la concentrazione ed il sorgere delle idee. De "Le Novellette degli Odori", credevo di scriverne 6 o 7, è finita che ne ho scritte 54, e ne sono contento, perché, detto fra noi, quando si scrive, l'opinione più importante per sé è quella di sé stessi, gli altri si ascoltano volentieri, ma è con sé stessi che si fanno i conti. Poi, di Bischerate, dalla famiglia dei Bischeri in poi, ce ne sono state tante, attraverso i secoli, speriamo solo che quando Roby sarà giunta a Bischerate(142) (che leggeremo con piacere) diversifichi un po', suggerirei un filo rosso titolato Amorucci, la verità, solo la verità (finalmente!) di Roby dall'asilo delle suore alla Papirologia.

saludos y besos
Solimano

Roby ha detto...

Solimanuccio maliziosetto, tengo a precisare che io NON sono andata all'asilo, nè dalle suore nè altrove. Riguardo alla Papirologia... ebbene sì, ho avuto qualche flirt "egiziano", complici i romantici tramonti sul Nilo... MA MI GUARDERO' BENE dall' ACCENNARNE QUI!!!!!

[%->>]

Saluti "di profilo"

Roby