sabato 22 settembre 2007

La passione di Joséphine



La passione di Joséphine

di Laura Tavanti


La rosa; una passione per Marie-Joseph-Rose Tascher de la Pagerie, soprannominata "Rosa", più nota come Joséphine, moglie di Napoleone Bonaparte.

Il suo amore era coinvolgente: chiunque, botanico o vivaista, veniva mobilitato per reperire varietà che lei ancora non possedeva, il suo scopo era di raccogliere ogni tipo di rosa proveniente da qualsiasi parte del mondo.

Il luogo dove si cimentava a vivere il suo amore per le piante, era la Malmaison, grande tenuta alle porte di Parigi, che lei trasformò; portandosi impressa nella memoria la natura lussureggiante della sua isola natale, la Martinica, e con quei ricordi, iniziò a ripristinare il giardino nel 1799.

I gusti di Napoleone in fatto di giardinaggio erano classici, ordinati, rigorosi, non certo quelli di Joséphine.

Nasce così un parco romantico, dai sentieri sinuosi, dove ogni arbusto e ogni albero veniva collocato strategicamente. Furono costruite enormi serre, con tappeti e mobili antichi, e una gran quantità di vasi con felci gigantesche e fiori esotici, dove Joséphine riceveva i suoi ospiti.

L’imperatrice incominciò a popolare di animali rari il parco. Cicogne, canguri, uno struzzo, un camoscio e scimmie di ogni specie.

Accanto alla fauna c'è poi la flora, sua intima passione, facendo ricco il parco di piante e fiori mai prima acclimatati in Francia: rododendri, mirti, hibiscus, hydrangea,camelie, flox......un grande dispendio di denaro che Napoleone, nonostante collere e violente proteste, continuò a sostenere anche dopo il divorzio.

Ma è la rosa che Joséphine ama di più, una passione rimasta proverbiale.

Alla morte di Joséphine il roseto contava almeno 250 specie e varietà diverse; 167 Galliche, 27 Centifolia, 22 Chinensis, 9 Damascena, 8 Alba, 4 Spinosissima e dozzine di altre specie, comprese Rosa moscata.

Con la sua morte e l’esilio di Napoleone, la più grande collezione botanica privata di Francia, fu abbandonata e quasi distrutta durante la guerra tra Francia e Prussia.

La casa , oggi, è diventata museo. E solo nelle opere dell’illustratore botanico Pierre-Joseph Redouté che possiamo immaginare la grande creazione che furono i giardini della Malmaison.

A quel tempo, in un’ora inconsueta
e memorabile,
la terra produsse un nuovo fiore,
che spuntò adornato di sfumature rosate,
e si divertiva ad arrampicarsi tra i rami
e le foglie.
Gli dei contemplavano
questa splendida nascita,
e salutarono la rosa
come dono della terra.

(Anacreonte)


Souvenir de la Malmaison

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