I miei venticinque lettori
di Solimano
Mbah! Potrei anche chiamarlo "My Twenty Five Readers" 'sto brano, così me la tiro un po'. Potrei anche aggiungergli la linketterìa, come fanno gran parte dei blog. Però sono tecnicamente rudimentale -e questa è la ragione vera - poi preferisco non sporcare lo scritto con una serie di link-scorpioni - e questa è una ragione un po' meno vera, ma comunque reale. Quindi sto sul classico: un titolo che più manzoniano non si può - vedrò poi se ci trovo un senso lungo la strada - immagini pure loro manzoniane, quelle di Gonin nell'edizione originale dei “Promessi Sposi", frutto di un notevole colpo di fortuna, e niente link, almeno per il momento, vedremo poi in futuro. La faccenda è nata nel blog di Claudio Sabelli Fioretti -e qui ci vorrebbe il link, ma fa niente. Claudio ha trovato un editore che pubblica volentieri un libro sul suo blog, ed ha chiesto ai partecipanti, che lui chiama lobbisti - mentre io preferisco chiamarli lobbatrici e lobbatori - di spedirgli un massimo di dieci post ciascuno per l'eventuale pubblicazione nel libro. Siccome in certe cose sono organizzato, per me è stato facile: vado in un mio file che ho chiamato "Vino rosso e caldarroste" ed attingo i miei dieci post - fior da fiore, roba bellissima - e li spedisco a Claudio ed alla misteriosa Melba che lo guida tecnicamente nella conduzione del blog - ne sa una più del diavolo. Misteriosa poi neanche un po', tutti sanno che si chiama Barbara Melotti e che sta a Roma, mentre io sto a Monza e Claudio sta in una piccola frazione sopra Lavarone, nel Trentino a spaccar legna tutto il santo giorno. Ha infatti deciso di prendersi un anno sabbatico dopo che è uscito dal Magazine del Corriere dove pubblicava le interviste. Questo è il tranquillo - quasi bucolico - quadro di riferimento, solo che è scoppiato un guaio. Invece di dirmi grazie perché avevo spedito i miei post, Claudio e Barbara mi scrivono che non vanno bene perché superano tutti - e non di poco - le cinquecento battute. Io ribatto: "Ma come? Se a suo tempo me li avete pubblicati nel blog così come stanno!" Mi rispondono che non si può fare diversamente, perché un libro è diverso, ci vuole roba corta. A 'sto punto, sono rimasto come un baco da seta su una foglia secca per una settimana, perché ai miei post sono molto affezionato - sangue del mio sangue - finché qualche mattina fa ho avuto un raptus, i dieci post li ho asciugati e ho ridotto la lunghezza di ognuno alla metà, attorno alle cinquecento battute richieste da quei due. Ho sofferto molto, quindi l'ho fatto velocemente per togliermi il pensiero, salvando naturalmente l'edizione originale, chissà mai che uno fra cent'anni pubblichi la mia opera omnia, che sarebbe una bella idea, peccato non esserci. Una volta ridotti, me li sono riletti, i dieci post fatti smilzi, e qui ho avuto una sorpresa: funzionavano lo stesso, più o meno come quelli più lunghi, solo che sembravano scritti non da me ma da un'altra persona, un altro me stesso. Da qui sono nate una serie di considerazioni che vi racconterò nei prossimi giorni, man mano che si organizzeranno nella mia mente. Dove arriverò non lo so, lo scoprirò arrivandoci, e qui mi fermo, solo che mi potreste dire che cosa c'entra Alessandro Manzoni in tutto questo. Sono sicuro che c'entra, ancora non so del tutto come, per intanto il titolo l'ho già scelto e le immagini so dove andarle a prendere.
Au revoir
23 febbraio 2007
1 commento:
Au revoir, caro Solimano. Aspettiamo con impazienza le prossime puntate.
h.
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