[...] stava camminando per strada e dal vento le era caduta proprio sui capelli: l'incidenza delle linee di milioni di foglie trasformata in una che cadeva [...] arrivò a considerarsi modestamente la prescelta delle foglie [...] un giorno una foglia cadendo le aveva sfiorato le ciglia. Pensò allora che Dio era di una gran delicatezza»1.
Oggi dentro di me si fa spazio un desiderio.
Vorrei tornare in un posto vuoto. Vorrei per un po’ di tempo non dovermi relazionare agli altri o fingere di essere quello che non sono. Vorrei trovarmi in un luogo dove ritirarmi, senza che nessuno bussi alla mia porta o entri senza chiedere il permesso.
Vorrei svuotarmi come si svuota un baule pieno di cose vecchie che ti sono care, ma così ammucchiate portano confusione.
Vorrei aprire quel baule, far uscire una cosa alla volta e guardarla per ritrovare il suo significato, per ridonarle memoria.
Vorrei chiudere quel baule, per guardare semplicemente avanti senza che niente mi detti l’agenda dei giorni che verranno.
Vorrei ritrovare il silenzio, quel silenzio che sempre mi ha aiutato a uscire da situazioni difficili o semplicemente a non perdermi.
Vorrei ritrovare il contatto con la natura, coi suoi tempi, col cielo, col sole, coi suoi colori che mutano, che vanno e che tornano.
Vorrei che il tempo passasse senza travolgermi.
Vorrei guardare, ascoltare, lasciare che tutto accada intorno a me.
Vorrei che quando la mia vita finirà non mi trovasse impreparata.
Ha una sua solitudine lo spazio,
solitudine il mare
e solitudine la morte - eppure
tutte queste son folla
in confronto a quel punto più profondo,
segretezza polare,
che è un’anima al cospetto di se stessa:
infinità finita.
(martedì, 04 dicembre 2007)
Da Pensare in un'altra luce
3 commenti:
Faccio mio il tuo vorrei...
cara Giulia.
Ho provato spesso le stesse sensazioni, quel desiderio di silenzio, di libertà, di contatto diretto con la natura. Stanchezza di dare, a volte perfino di ricevere, bisogno di stare da sola con me stessa.
Grazie per averlo saputo esprimere così bene.
Ti abbraccio
H.
Grazie voi per avermi inserita nel vostro bellissimo spazio dove anch'io vengo a ristorarmi un po'... Un abbraccio, Giulia
Eggià! Aveva ragione Perls, quello della gestalt, tutto si regge sull'alternarsi di contatto e ritiro. Solo che succede spesso che quando hai voglia di ritirarti ti tocca contattare, e viceversa. Di per sé, l'alternarsi delle due polarità è naturale, solo che gli altri spesso non lo capiscono...
saludos
Solimano
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